Autore: Redazione
13/04/2017

Caltagirone Editore chiude il 2016 con ricavi a -6,6% e raccolta meglio del mercato. Bene internet

Durante l’assemblea che ha approvato il bilancio degli scorsi 12 mesi e cooptato in CdA Antonio Catricalà, il presidente del Gruppo, Francesco Gaetano Caltagirone, ha ipotizzato ieri un possibile, progressivo aumento del prezzo dei suoi quotidiani

Caltagirone Editore chiude il 2016 con ricavi a -6,6% e raccolta meglio del mercato. Bene internet

Si è riunita ieri a Roma, sotto la presidenza di Francesco Gaetano Caltagirone, l’assemblea ordinaria degli azionisti di Caltagirone Editore, che ha approvato il bilancio 2016, già esaminato dal CdA lo scorso 8 marzo. A livello consolidato, il Gruppo ha chiuso l’esercizio con ricavi a 152,3 milioni di euro (in calo del 6,6% rispetto ai 163 nel 2015). Il margine operativo lordo è stato negativo per 1,9 milioni, per effetto di oneri non strutturali sul personale, al netto dei quali risulterebbe positivo per 2,6 (positivo per 3,1 nel 2015). Il risultato netto è stato negativo per 62,4 milioni dopo la svalutazione di immobilizzazioni immateriali per 45,4 e ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni per complessivi 7,1 (negativo per 20,1 nel 2015 dopo la svalutazione di attività immateriali, ammortamenti e accantonamenti per 29,1). La posizione finanziaria netta è incrementata di 11,4 milioni rispetto al 2015 (122,9 milioni), per effetto principalmente della dismissione di azioni quotate. Sul fronte della raccolta, si registra una flessione del 4,6%. Sulle edizioni cartacee, inclusa la raccolta per conto terzi, il calo è del 5,9% per via della contrazione del mercato e di alcune mancate uscite. La raccolta su internet, considerando anche quella per conto terzi, cresce del 4,9%. La sua incidenza sul fatturato pubblicitario complessivo ha raggiunto il 13,4%. L’andamento della raccolta effettuata per conto di RCS MG ha raggiunto il 5,9% del fatturato pubblicitario complessivo. Su proposta del CdA, non è stato deliberato alcun dividendo per l’esercizio 2016. L’assemblea ha inoltre deliberato, a seguito della scomparsa del consigliere Gaetano Caltagirone e delle dimissioni di quello indipendente Giampiero Nattino per motivi di età, di ridurre da 10 a 9 il numero dei consiglieri, e ha nominato, per il periodo mancante alla conclusione del mandato triennale in corso, ovvero fino all’approvazione del bilancio 2017, Antonio Catricalà. Quest’ultimo è avvocato ed è stato magistrato del Consiglio di Stato, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e viceministro dello Sviluppo Economico. La situazione del mercato “Non vedo segni di miglioramento del mercato”: parlando poi agli azionisti, Caltagirone non si è mostrato molto ottimista sulle prospettive del settore. Tanto che, a suo dire, “l’editoria non è un affare e non lo sarà nei prossimi anni”, mentre “la pubblicità continua a declinare in modo meno accelerato, con segni di volersi attestare su livelli bassi ma, a oggi, il declino non si è fermato”. In sostanza, ha ribadito, “per la pubblicità, tendiamo alla stabilizzazione, che è, però, un obiettivo, non un recupero”. Al tempo stesso, il numero delle copie dei quotidiani in Italia “continua a scendere in maniera costante e non ci sono segnali di fermata”. Il presidente si è mostrato cauto anche sulle prospettive della congiuntura italiana: “nel Paese ci sono segnali di ripresa, se poi ci sarà lo vedremo”. Il Gruppo, comunque, sempre secondo lui, è in una situazione “migliore del mercato” in termini di calo di ricavi e di pubblicità. Per reagire a questo stato di crisi “e non potendo agire sui ricavi - ha proseguito - il Gruppo ha fatto un grandissimo sforzo innovativo per razionalizzare e ridurre i costi”. Per la prima volta in Italia sono state scorporate le varie attività di un Gruppo editoriale: “allo stato, abbiamo una società che raccoglie pubblicità, più d’una che stampa i giornali e un’altra che fornisce servizi all’intero Gruppo. Questo spacchettamento porta miglioramenti”. Tra l’altro, sempre il presidente ha ricordato che a differenza degli altri grandi competitor, i giornali del Gruppo vengono venduti ancora a 1,20 euro invece di 1,50. “È una scelta che abbiamo fatto per il momento, anche se sicuramente non si può fare all’infinito di non aumentare il prezzo. E, comunque, bisognerà farlo gradualmente, è un problema che trattiamo con prudenza per paura di perdere lettori”. Intanto, continua la crescita della parte digitale “che è il futuro del nostro Gruppo”, come sottolineato dalla vicepresidente di Caltagirone Editore e a.d. del Messaggero, Azzurra Caltagirone. Gli utenti medi giornalieri delle testate del Gruppo sono 1.088.000, il che lo porta a essere al numero 3 del panorama informativo online italiano, preceduto da Repubblica e Corriere della Sera, con cui, però, lo scarto è limitato.