Autore: Redazione
17/02/2017

Borsa Italiana ammette la quotazione di Telesia all’Aim

La società specializzata nella GoTV è controllata al 100% da Class Editori e potrebbe essere la prima matricola a presentarsi sull’Alternative investment market milanese in questo 2017

Borsa Italiana ammette la quotazione di Telesia all’Aim

Nella tarda serata di ieri l’ufficializzazione da parte di Borsa Italiana non era ancora stata resa pubblica, ma la domanda di pre ammissione alle negoziazioni del mercato Aim, Alternative investment market avanzata da Telesia spa - leader della Go TV, posseduta al 100% da Class Editori (che insieme a Dow Jones & Co. controlla l’agenzia), sarebbe stata accettata. Come advisor della quotazione è incaricata Ambromobiliare , mentre il Nomad (ovvero il garante regolamentare nei confronti del mercato e della stessa Borsa Italiana) è EnVent Capital Markets, struttura con sedi a Roma e Londra. Inoltre, lo studio legale per l’emittente è Nctm, mentre il legale del Nomad è lo Studio Pedersoli. Il book per la sottoscrizione delle nuove azioni in aumento di capitale e quelle in vendita da Class Editori annovera già importanti istituzioni finanziarie, in rappresentanza sia del mondo bancario sia dei fondi. Telesia potrebbe, dunque, essere la prima matricola di Aim in questo 2017. La quotazione in essere, come già avevano comunicato da Class Editori nel momento di presentare il progetto, oltre a garantire la realizzazione delle forti potenzialità della società, è stata avviata per verificare l’iter di quotazione all’Aim di piccole società finalizzato alla creazione di un vero mercato dei capitali per le Pmi. In questo ambito, la casa editrice ha in preparazione una serie di iniziative sia sul piano dell’informazione che dell’analisi fondamentale, considerata l’urgenza di sviluppare fonti di finanziamento per le Pmi che possano risultare alternative alle banche. Le società con giro d’affari inferiore ai 50 milioni di euro di fatturato dipendono, infatti, per oltre il 90% di fabbisogno dal credito bancario. Ma proprio le banche, con le regole imposte dell’Eba e in relazione al Meccanismo unico di vigilanza, totalmente indipendente dal vertice della Bce, non sembrano del tutto in grado di far affluire alle Pmi il gettito collegato al quantitative easing e agli altri strumenti decisi dai vertici della Bce dovrebbero garantire.