Autore: Redazione
03/04/2017

BLTF «Il traguardo dei nostri primi dieci anni»

Ce lo racconta Marco Momoli, Direttore Commerciale Italia di BolognaFiere

BLTF «Il traguardo dei nostri primi dieci anni»

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Marco Momoli, Direttore Commerciale Italia di BolognaFiere

ll Bologna Licensing Trade Fair celebra il decimo anniversario. Che ruolo si è conquistata questa fiera a livello nazionale e internazionale? E quali sono le novità dell’edizione di quest’anno? 

Marco Momoli: «Dieci anni sono un ottimo traguardo! Siamo partiti che in Italia non esisteva assolutamente nulla come riferimento per l’industria di questo settore. Prima della nascita del BLTF, molti operatori del settore visitavano la Fiera del Libro per Ragazzi per sfruttare al massimo le sinergie tra editoria per ragazzi e licenze. E furono questi stessi professionisti che ci spinsero a lanciare dieci anni fa il progetto del BLTF, come spazio fieristico dedicato al mondo del licensing all’interno della Fiera del Libro per Ragazzi. In questi dieci anni, abbiamo sempre ascoltato il mercato. E la crescita che anche quest’anno abbiamo registrato conferma che siamo riusciti a centrare molti degli obiettivi che ci eravamo dati quando abbiamo iniziato quest’avventura».

Quali sono questi obiettivi?

«Impossibile elencarli tutti, ma possiamo citarne alcuni. Primo: abbiamo fatto cultura e formazione nell’industria, permettendo a molti nuovi marchi e realtà di emergere e inserirsi nel mercato italiano ed estero. In secondo luogo, abbiamo invitato tutta la filiera a strutturarsi e a formarsi, non da ultimo il retail che oggi conosce la materia del licensing dopo aver frequentato anche alcune nostre iniziative speciali riservate a questo settore. Poi abbiamo dato legittimità e istituzionalità a un indotto dell’industria italiana che genera miliardi di euro di fatturato al dettaglio e quindi un mercato assolutamente di rilievo. Infine, abbiamo permesso al mercato italiano di posizionarsi nel contesto internazionale in modo autorevole e nella sua interezza. Oggi la nostra fiera è seconda per importanza in Europa. Direi che la novità principale di quest’anno saranno i ‘Bologna Licensing Award’, i premi ai migliori programmi per lo sviluppo di prodotti su licenza realizzati nel biennio 2015-16 in Italia, »afferma Marco Momoli.

Il mercato del licensing continua a crescere in tutto il mondo: quali sono i settori più dinamici e quelli con maggiori prospettive di sviluppo?

«Il  licensing è ancora oggi lo strumento migliore e più efficacie per  veicolare sul mercato prodotti che suscitino l’interesse del consumatore. Al di là dell’entertainment e dei corporate brands, come categorie mercelogiche di maggiore interesse possiamo citare sicuramente il settore della moda, seguito dal food. Per il target bambino, ovviamente, i drive restano editoria e giocattolo».

E la situazione del licensing in Italia? Quale bilancio sarebbe possibile tracciare?

«Siamo in una fase di intenso cambiamento, che coinvolge anche quelli che sino a poco tempo fa erano ritenuti dei punti fermi. C’è maggiore spazio per le novità. E’ necessario abbandonare per un attimo l’idea del fenomeno, che esiste ancora ma dura sempre meno. Un occhio va riservato ai ragazzi, che da soli desiderano creare i loro contenuti, con un virtuoso mix tra reale, televisivo e digitale. Inoltre, un retail sempre più restrittivo rispetto alle referenze da mettere a scaffale, ma che sta padroneggiando sempre meglio la materia delle licenze e vuole saperne sempre di più, comporta una maggiore selezione e una maggiore qualità. In generale la filiera così come la conosciamo ormai è “costretta” a una continua interazione e dialogo. Non si vende più un marchio ma un progetto complesso, che parte da un concept per poi arrivare a scaffale e suscitare un’emozione al consumatore. Negozi che non sono più un insieme di prodotti esposti, ma esperienze per il marchio e il consumatore. Se l’esito di questa esperienza è positivo, tutti i partner coinvolti possono ottenere il miglior risultato possibile».