Autore: Redazione
11/12/2017

Clear Channel: 2017 in linea, bene circuiti commerciali aeroporti; cresce il digital

Il Gruppo di cui è ceo Paolo Dosi conferma sostanzialmente il fatturato di 130 milioni del 2016, dandone una valutazione positiva a fronte del trend negativo dell’OOH e non brillante del mercato. Ora l’attenzione è sull’automazione e l’innovazione degli impianti

Clear Channel: 2017 in linea, bene circuiti commerciali aeroporti; cresce il digital

Si chiuderà con un risultato sostanzialmente in linea con quello degli scorsi 12 mesi, intorno quindi ai 130 milioni di euro, il 2017 di Clear Channel Italia: una performance che il ceo Paolo Dosi giudica «discreta e in linea con il mercato dei media in cui il nostro segmento specifico sta sicuramente guadagnando». «Per noi e non solo per noi, quello che si sta chiudendo non è stato un anno semplice e, nel complesso, il media classico non performerà molto bene, anche se UPA mantiene un certo ottimismo, ma per arrivare a un valore positivo bisogna includere Google e Facebook - prosegue -. Per quanto riguarda il nostro comparto, se si combina il Transit con l’OOH classico, alla fine, quest’anno il risultato sarà attorno a un -5/6%, una performance che, in realtà,  è anche figlia di una certa riduzione dell’inventory, determinata a sua volta dal decremento della domanda, mentre il segmento dell’arredo urbano sta tenendo e, in particolare, Clear Channel è cresciuta sia sugli aeroporti - rafforzando ulteriormente la propria posizione di leadership - sia sui centri commerciali».

Cresce la numerica-clienti

Lato clienti, Clear Channel continua a crescere nella numerica: «il problema è che tra i primi 10 clienti si sono verificate alcune riduzioni di investimenti importanti (es. nelle telco, Vodofone piuttosto che Tim) e non sempre le attivazioni di nuovi clienti, se pur di medie dimensioni, riescono a compensare questo gap - continua Dosi -: in realtà questo è un trend abbastanza presente negli ultimi anni e quello su cui noi cerchiamo di accelerare è appunto l’attivazione di clienti di medie dimensioni, attualmente molto focalizzati sulla tv e sul web e, vista la proposta digitale molto interessante, questo potrebbe essere per Clear Channel un’arma molto importante per allargare ulteriormente la base numerica».

Il circuito Storm e i Premium Mall

Strategicamente e operativamente, Clear Channel si sta muovendo su tre linee: la prima è quella di   andare a ridurre quei contratti che, in ambito di asset, non sono “core” e non danno un margine positivo; la seconda è trasformare in logica di upgrading i prodotti più interessanti come, ad esempio in particolare a Milano i 6x9 (circuito Storm) e, quindi, dare un ulteriore rilancio a quelli delle posizioni importanti, per poi arrivare a presentare un nuovo prodotto; la terza, infine, è quella di continuare a sviluppare l’offerta digitale: un importante passo in questa direzione è stato l’avvenuto completamento dei 30 Premium Mall (centri commerciali tra i più importanti che ci sono in Italia), il che, a oggi, significa avere una copertura di circa 250 milioni di visitatori annui, su cui Clear Channel dispone di oltre 340 impianti da 70”.

Spinta sul programmatic

Le dimensioni così rilevanti diventano significative anche per gli advertiser che vogliono provare questo nuovo mezzo anche in contesti diversi e, quindi, cittadini, negli aeroporti, nelle metropolitane e nelle stazioni. Il focus su queste tematiche è stato sottolineato anche nel workshop di fine novembre allo IAB Forum sul programmatic, che sta diventando importante anche sul digital OOH e, quindi,  promosso dalla industry, anche nel tentativo di arrivare a elaborare degli standard per rendere la commercializzazione degli impianti digitali più automatizzata e semplice da parte sia delle agenzie media sia dei clienti diretti.