Autore: Redazione
07/02/2017

AppNexus, oltre 260 nuovi accordi editoriali nel 2016; cresce il programmatic in Asia

Gli editori hanno capito la necessità di ritrovare un equilibrio contro il dominio di Google e Facebook, sfruttando il machine learning

AppNexus, oltre 260 nuovi accordi editoriali nel 2016; cresce il programmatic in Asia

AppNexus ha firmato nuovi accordi con oltre 260 editori nel 2016, tra cui News Uk, Mashable, Times of India, Match Group e Slate. In particolare, una sfilza di nuove partnership sono state strette in Asia, dove il mercato editoriale sta cominciando a capire il valore del programmatic, per esempio in mercati chiave come l’India. Sonal Patel, amministratore delegato di AppNexus Asia, ha commentato: “Abbiamo visto un aumento di attività nell’APAC, il mercato sta iniziando a comprendere il valore del programmatic e gli editori stanno realizzando l’impatto della nostra piattaforma attraverso la nostra soluzione di header bidding”. Inserzionisti ed editori dell’APAC stanno cominciando a utilizzare processi automatizzati nella pubblicità online. “L’India è diventata per noi un mercato ancora più forte e gli editori si stanno concentrando molto di più su una strategia di monetizzazione coesa per essere innovativi nella gestione dei conflitti nei canali di vendita. Inoltre, gli editori si stanno rendendo conto del valore della nostra demand platform”, ha aggiunto Patel. A livello globale, il numero dei nuovi accordi è, per il presidente di AppNexus, Michael Rubenstein, rappresentativo di una crescita della comprensione da parte degli editori della necessità di ritrovare un equilibrio contro il dominio di Google e Facebook. “Siamo orgogliosi di essere il partner più importante per la monetizzazione degli editori indipendenti di tutto il mondo. In un mercato in cui ci sono solo due società media - Facebook e Google - che gestiscono oltre la metà della pubblicità digitale, è estremamente importante per gli editori riconquistare la parità sfruttando la potenza del machine learning e operando in un mercato pubblicitario aperto e trasparente”, ha detto Rubenstein.