Autore: Redazione
24/11/2017

Amazon sta testando una soluzione per l’header bidding chiamata Unified Ad Marketplace

Il gigante dell’ecommerce si starebbe affacciando in modo inedito in ambito programmatic, testando così una nuova offerta dedicata agli editori di piccole e medie dimensioni

Amazon sta testando  una soluzione per l’header bidding chiamata Unified Ad Marketplace

Secondo alcune indiscrezioni, Amazon sarebbe in procinto di lanciare una nuova soluzione per l’header bidding dedicata agli editori. L’offerta, che risponde al nome di Unified Ad Marketplace (UAM) è ancora in fase di test e rappresenta un aggregatore per l’header bidding che permette ad altri exchange o supply- side platforms di effettuare bid sulla stessa display ad inventory contemporaneamente. Amazon UAM non lavora con Prebid. js - una soluzione open-source per l’header bidding che AppNexus e Rubicon Project hanno adottato - quindi gli editori dovranno impostare una linea di prodotto separata per UAM se la utilizzano insieme alle soluzioni Prebid. js. Creando un altro prodotto di tecnologia pubblicitaria, Amazon rappresenta sempre più una minaccia al dominio programmatico di Google. Vantaggi Un grande valore aggiunto di UAM è la “domanda unica di pubblicità” di Amazon – che possiede un data set che altre SSP non hanno, come le email degli utenti, le loro carte di credito e i dati di acquisto che permettono di servire annunci molto mirati. UAM, inoltre, reagisce rapidamente alle bid request, essendo basata sul cloud e Amazon paga gli editori ogni 60 giorni sulla base dei CPM, mentre la maggior parte delle SSP paga gli editori ogni 90 giorni. Questo, rende molto allettante la soluzione, soprattutto, per gli editori medio piccoli che non hanno forte potere contrattuale con le grandi SSP. Un mercato dove Google ha una presa minore. Svantaggi Un grosso svantaggio di UAM è rappresentato dal fatto che la reportistica di Amazon è molto basilare. Non si possono ottenere i dati delle offerte al di fuori di Amazon mentre i publisher di solito utilizzano i report delle SSP e utilizzano data tool per visualizzare tali informazioni, ma UAM non offre l’API di reporting. Amazon UAM è gratuito per gli editori, ma la company trattiene una percentuale del 10% dalle impression pubblicitarie vendute detraendolo dal bid price della SSP prima di condurre un’asta first price. Amazon e l’header bidding Naturalmente, UAM non è la prima incursione di Amazon nell’header bidding. Amazon ha lanciato un altro aggregatore per la tecnologia programmatica chiamato Transparent Ad Marketplace lo scorso dicembre. UAM e TAM funzionano in modo simile e fanno entrambi parte di Amazon Publisher Services, ma il primo sembra essere sviluppato per gli editori - soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni - che non necessariamente hanno partnership con i grandi exchange, mentre il secondo serve ai grandi editori che vogliono gestire gli ecxhange con cui stanno già lavorando attraverso Amazon.