Autore: Redazione
12/10/2017

Mediae20 lancia il ChatBot Banner, per avere un’interazione più profonda tra azienda e utente

La struttura guidata da Anna Ancillotti presenta una strumento che inaugura inedite frontiere di conoscenza e di interazione tra le parti

Mediae20 lancia il ChatBot Banner, per avere un’interazione più profonda tra azienda e utente

Accerchiati dalla pubblicità, quasi soffocati. Una sensazione non lontana parente della claustrofobia. Soprattutto se si è impegnati nella lettura di qualche articolo agognato o nella visione di un filmato inosservato. E magari, incredibile a dirsi, ma mica tanto, la linea fa le bizze, aggiungendo difficoltà a nervosismi vari. Ma se invece, un bel giorno, il classico banner pubblicitario diventasse un vero e proprio strumento informativo, e invece che aprire scenari di crisi isteriche, inaugurasse inedite frontiere di conoscenza e di interazione tra cliente e utente? Detto fatto, ci pensa Mediae20. Anzi, ci ha già pensato  la concessionaria di digital marketing guidata da Anna Ancillotti ed Edoardo Albertini, che ha lanciato il ChatBot Banner.

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Anna Ancillotti
Aziende e utenti, lo stato attuale

Pare che oggi circa 20 milioni di aziende comunichino con gli utenti attraverso messaggi, 2 miliardi di questi vengano scambiati tra aziende e persone su FB Messenger, il 56% degli utenti preferisca interagire con chi può parlare via chat. E allora perché non sfruttare in maniera intelligente un simile trend? È possibile finalmente entrare in relazione con i propri utenti e avere un canale di comunicazione bidirezionale aperto direttamente all’interno di un ads. Un nuovo modo di comunicare, intelligente e personalizzato.

Nuove forme di interazione

«Le Chatbot Ads danno la possibilità ai brand di ingaggiare gli utenti attraverso conversazioni one-to-one direttamente all’interno dei banner aprendo le porte a scenari di interazione ed engagement mai ipotizzati fino ad oggi», precisa Anna Ancillotti. Perché è vero che ogni qualvolta ci si imbatte in un banner si è quasi sempre portati a disinteressarsi, poiché la cosa non promette di offrire nulla di interessante. E se invece fosse vero il contrario? Allora clicchi sull’avviso e dentro trovi una chat che ti consente di interagire con il marchio. Con una serie di risposte ad albero generate mediante Intelligenza Artificiale.

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Edoardo Albertini
Percorsi semplificati

«Storytelling e AI - Artificial Intelligence si fondono insieme creando ads che comunicano con gli utenti in modo totalmente personalizzato, grazie a sistemi di machine learning e NLP - Neuro Linguistic Programming, propongono experience uniche e coinvolgenti. Il chatbot all’interno delle ads crea a tutti gli effetti una relazione, una connessione emotiva, semplicemente perché immerge l’utente in un contesto che conosce e che è prettamente umano, il dialogo» continua Anna Ancillotti. «L’interazione con gli utenti attraverso il dialogo permette al brand di reperire dati rilevanti per il business direttamente all’interno delle ads, diminuendo e semplificando i percorsi di navigazione degli utenti e ottimizzando le conversioni degli stessi. Sistemi di intelligenza artificiale migliorano le campagne in tempo reale, raggiungendo gli obiettivi prestabiliti, siano essi di performance o branding.

Non si paga a impression

E gli esempi potrebbero fioccare a ripetizione: «Banner incentrati su un nuovo modello di auto attraverso il quale conoscere informazioni dedicate e anche dove trovare un Porte Aperte. Società finanziarie lanciano inedite tipologie di prestito, il banner aiuta a conoscerne i termini effettivi. Vi ricordate però come funzionano oggi i banner? A impression o a click. «Noi abbiamo deciso di non far pagare a impression, ma solo se la chat viene avviata, si concretizza. Ed è allora che si crea un vero e  proprio engagement. Se non viene aperta la chat allora il cliente non ci paga», conclude Anna Ancillotti.