Autore: Redazione
15/02/2016

WeChat Italia, c’è WeToBusiness per la gestione di tutto l’advertising

Andrea Ghizzoni, country director per il nostro Paese, ha affermato che «La novità di questi ultimi giorni è la possibilità di poter pianificare campagne sulle properties di Tencent senza più doversi rivolgere alle agenzie cinesi accreditate». La società indipendente, invece, offrirà diversi servizi tra cui la progettazione della pubblicità e il target profiling

WeChat Italia, c’è WeToBusiness per la gestione di tutto l’advertising

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Andrea Ghizzoni

La filiale italiana di WeChat, il servizio di messaggistica per mobile e desktop, ha annunciato che d’ora in poi potrà pianificare direttamente campagne adv su tutte le properties di Tencent, colosso media cinese di cui WeChat è parte, senza doversi rivolgere ad agenzie cinesi accreditate. Andrea Ghizzoni, country director per il nostro Paese, ha parlato con DailyNet per spiegare l’universo della piattaforma, soffermandosi sui risultati raggiunti fino a ora e sulle sfide proposte dal nuovo anno.

Dopo due anni e mezzo dal lancio in Italia, quali sono i numeri di WeChat? E a livello globale? I numeri di WeChat dal momento del lancio sul mercato italiano sono costanti e sempre positivi. A livello globale al momento siamo a 650 milioni di utenti attivi al mese con una percentuale di penetrazione del mercato cinese di circa il 93%, tutto questo in solo 5 anni di vita. WeChat in Cina non è solo un’applicazione di messaggistica ma parte integrante della vita quotidiana, basti pensare che ogni giorno sono condivisi circa 3 miliardi di post su Momenti.

Come si declina la vostra offerta Sia sul fronte italiano sia su quello internazionale?

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WeChat è sicuramente la punta di diamante tra i prodotti di Tencent, che al momento è la prima internet company in Cina e Asia e quarta al mondo. Però la novità di questi ultimi giorni è la possibilità di pianificare campagne sulle properties di Tencent - che grazie ad asset come l’app di messaggistica WeChat, il portale QQ.com, il social Qzone raggiunge ogni giorno 800 milioni di utenti in Cina – senza doversi rivolgere, come avveniva finora, alle agenzie cinesi accreditate, con tutte le difficoltà operative che tutto questo comportava. A supportarci in Italia al momento c’è WeToBusiness, società indipendente (tra i soci ci sono Retex ) che agisce da reseller ufficiale in Italia dei prodotti Tencent e che è in grado di assistere aziende italiane interessate a utilizzare WeChat o a comunicare sui media Tencent, offrendo servizio come per esempio la progettazione di campagne, la mediazione culturale, i target profiling, la revisione dei materiali e il monitoraggio giornaliero della campagna.

A fronte della nascita di diverse app di instant messagging, che cosa propone WeChat in più delle altre? E dov’è – se c’è ancora – il confine tra app di messaggistica istantanea e social network tradizionalmente intesi? WeChat si differenzia dalle altre applicazioni di messaggistica per la completezza dei servizi che offre al suo interno. WeChat consente ai propri utenti di chattare, condividere e giocare all’interno di un’unica piattaforma in maniera divertente e dinamica, offrendo un’esperienza interattiva con impostazioni di sicurezza e privacy personalizzabili secondo le esigenze di ciascun utente.  La piattaforma supporta e migliora l’interazione social grazie alle funzioni “Walkie Talkie”, “Chiamata Audio” e “Chiamata Video”. Inoltre, gli utenti possono condividere le proprie esperienze attraverso “Momenti”, l’esclusivo social wall di WeChat. Si unisce inoltre il lato social e di messaggistica a quello Business, grazie agli Account Ufficiali. Aziende e Brand hanno la possibilità così di interagire con i propri follower fornendo loro un servizio one-to-one e one-to-many attraverso l’invio di messaggi diretti e news. Da non dimenticare la caratteristica per cui in Cina WeChat è al momento la prima fra tutte cioè il wallet interno che consente transazioni in denaro di ogni tipo, dall’acquisto di beni e servizi allo scambio di soldi tra privati.

Quali sono le modalità di monetizzazione? WeChat fino a pochi mesi fà monetizzava unicamente  attraverso servizi, come i pagamenti attraverso il wallet in app e la vendita di giochi e stickers. Da pochi mesi a questa parte è stata inserita l’adv all’interno dell’applicazione.

Quali sono i formati pubblicitari più richiesti dal mercato sulla vostra piattaforma? E quali sono, invece, quelli che voi consigliate? Al momento su WeChat vi sono due formati: banner all’interno degli account ufficiali e adv in Moment.  WeChat però non è l’unico media Tencent su cui è possibile progettare le proprie campagne pubblicitarie. I media Tencent coprono il 90% del mercato social media in Cina ed è possibile pianificare sulla maggior parte di essi, come QQ e QZone.  Il nostro consiglio è quello di avere il proprio target il più chiaro possibile perché la possibilità di targetizzazione è molto elevata, basti pensare che il CTR medio è di 1.7.

Nel 2016 avete in programma attività pubblicitarie, sia online sia offline, per far conoscere i servizi e incentivare i download? Al momento in Italia non abbiamo in programma di effettuare nessuna attività pubblicitaria online o offline, il focus per il momento rimane lo sviluppo lato business. Qual è il budget dedicato alle operazioni adv? Percentuale sull’anno scorso? Nell’ultimo anno non abbiamo effettuato nessuna operazione di adv particolare per incentivare il download dell’applicazione e per il prossimo anno sarà lo stesso.

Come sarà il vostro anno in termini di comunicazione? Eventuali partnership o progetti? Il programma di quest’anno è di concentrarsi sempre di più nello sviluppo delle attività più prettamente business e commerciali sia per WeChat sia per l’intero gruppo Tencent. Cercando di far conoscere il più possibile le potenzialità di adv sui media Tencent.

Raggiunta una determinata espansione sul mercato, in che modo gestite e monitorate la reputazione di WeChat on e offline? La nostra web reputation è monitorata tramite blind interview sui principali social network e sull’analisi del sentitment online. In questo ci supporta una business unit di Digital Retex, The Real Face, che monitora il buzz e il sentiment online tramite applicativi propri.