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Vivendi non si ferma, vuole il 30% di Mediaset. Fininvest chiama in causa la Consob

Autore: Redazione


Un’altra giornata intensa sul fronte della vicenda che mette di fronte il colosso francese e la company italiana. La società guidata da Vincent Bolloré si dice intenzionata a salire fino al limite massimo consentito oltre il quale diverrebbe necessario lanciare un’offerta su tutto il capitale

Anche quella di ieri è stata una giornata intensa sul fronte della vicenda Vivendi-Mediaset: il gruppo francese appare seriamente intenzionato a salire fino al 30% del capitale del broadcaster italiano, vicinissimo, quindi, al limite massimo consentito oltre il quale diverrebbe necessario lanciare un’offerta su tutto il capitale della società.

Conseguenze

Ma anche una quota del 30% in mani transalpine avrebbe delle conseguenze, risultando, comunque, sufficiente per bloccare ogni accordo di Mediaset con un’altra società estera. Dopo il recente incontro tra i due amministratori delegati, Pier Silvio Berlusconi e Arnaud de Puyfontaine, la strada sembra tracciata: non essendo emersa la volontà, o la possibilità, di trattare, i vertici di Vivendi hanno deciso di rilanciare ulteriormente, andando, in pratica, verso lo scontro. E dopo la conquista del 20% alzano ancora l’asticella. Al nuovo, ipotizzato rastrellamento di azioni, Fininvest ha risposto chiedendo l’intervento della Consob, l’Authority che vigila sul corretto andamento degli scambi in Borsa.

Pier Silvio Berlusconi Pier Silvio Berlusconi

Esposto

In un comunicato, la società ha fatto sapere di aver presentato un esposto per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate nei confronti di Vivendi. L’atto fa seguito alla denuncia presentata dalla stessa Fininvest alla Procura di Milano lo scorso il 13 dicembre scorso, e inviata per conoscenza anche alla Consob. In particolare, nell’esposto di ieri viene chiesto alla commissione di esercitare i poteri che le norme le attribuiscono in materia. Nella vicenda si è inserita, a difesa del gruppo italiano, anche l’Agcom, sostenendo che Vivendi, già azionista di controllo di Telecom Italia, non si trova nelle condizioni di detenere una quota dominante in Mediaset, elemento che andrebbe in violazione dei limiti imposti della legge Gasparri sulla raccolta delle risorse pubblicitarie nel nostro Paese.

Attacco frontale

Il numero uno del colosso transalpino Vincent Bolloré sembra, dunque, seriamente intenzionato a mantenere serrato l’assedio a Mediaset, quasi un attacco frontale al cuore dell’impero fondato da Silvio Berlusconi, mettendo nel mirino principale gruppo televisivo privato italiano controllato al 40% dalla Fininvest, appunto la cassaforte della famiglia Berlusconi. Nel giro di una sola settimana il raider francese è arrivato non lontano dalla quota dell’azionista di maggioranza e secondo socio dell’azienda italiana. E a questo punto, l’ulteriore blitz apre scenari riassumibili in un quesito essenziale: Bolloré tenterà di conquistare davvero la company italiana, lanciando un’Opa definitiva? Nella nota ufficiale, Vivendi ha ripercorso le tappe dei rapporti con Mediaset a partire dall’accordo dello scorso 8 aprile, quando era stata conclusa “una partnership strategica e industriale”, che aveva portato l’azienda francese a rilevare il 3,5% di Mediaset e il 100% di Premium, in cambio del 3,5% del capitale di Vivendi.

Vincent Bollorè Vincent Bollorè

Interesse strategico

“Sfortunatamente - spiega la nota - la prevista acquisizione di Mediaset Premium ha portato a un causa legale e le proposte di Vivendi per risolvere in via amichevole il contenzioso non sono state accolte da Mediaset e dal suo azionista Fininvest”. Il gruppo francese ritiene che “l’interesse strategico della partnership” sia da anteporre a quanto comporta il contenzioso legale. E ha deciso di diventare il secondo azionista industriale di Mediaset, acquisendo, “per iniziare”, il 20% del capitale di Mediaset.

Investimento aumentato

Ma in seguito all’incontro del ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine con Pier Silvio Berlusconi, ceo di Mediaset, il 16 dicembre, al successivo comunicato diffuso da Mediaset, il 17 dicembre, e considerando le recenti posizioni di Fininvest, “il consiglio di gestione di Vivendi riunito oggi (ieri per chi legge, ndr), con l’autorizzazione del consiglio di sorveglianza, ha deciso di aumentare l’investimento in Mediaset con l’acquisto di altre azioni a seconda delle condizioni di mercato entro il limite del 30% del capitale e dei diritti di voto”. Intanto, il titolo Mediaset ieri ha chiuso a quota 3,6 euro (+1,5%) e da una settimana a questa parte il guadagno è pari al 32,4%.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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