Autore: Redazione
30/06/2016

Viewability: l’MRC definisce le metriche per mobile

Simili a quelle desktop, non fanno distinzione tra newsfeed e altri ambienti

Viewability: l’MRC definisce le metriche per mobile

Con una tempistica perfetta, il Media Rating Council (MRC) nha pubblicato le linee guida per la misurazione della viewability sia in ambiente browser sia inapp. La novità rappresenta il più recente tentativo nel “definire le impression”, ha dichiarato George Ivie, ceo ed executive director dell’MRC. “Mobile viewability è l’ultimo critico passo nella creazione di parità tra la misurazione dei media digitali e tradizionali, ponendo le basi per una misurazione cross-channel e cross-platform”.

Viewability, parametri simili al desktop

I parametri per misurare la viewability delle impression su mobile sono simili a quelle del desktop. Più in dettaglio, una impression mobile è giudicata vista quando vengono visualizzati almeno il 50% dei pixel per 1 secondo per la display e per 2 secondi per il video. Questi indicatori non fanno alcuna differenza per mobile newsfeed e non-newsfeed. L’MRC sottolinea che è necessaria la renderizzazione dell’annuncio prima.

I prossimi passi

Mediapost evidenzia come il prossimo passo dell’MRC sarà sviluppare metriche di misurazione dell’audience, basate su impression viewable che sono state filtrate da traffico fraudolento e altri elementi del genere. In futuro si potrebbe arrivare a quantificare l’efficacia di un annuncio, proprio a partire da queste regole.

Sub-second impression

Le linee guida comprendono anche una nuova disposizione per la segnalazione di “Sub-Second Impressions”, per la display in ambienti newsfeed. Si tratta di un fatto importante, perché se da un lato l’MRC ha ritenuto di non dover creare dei parametri specifici per il mobile newsfeed, dall’altro riconosce una certa diversità. In questo caso l’indicatore temporale spazia dal mezzo a un secondo, con almeno 50 pixel sullo schermo. Le Sub-Second Impressions non soddisfano le regole di viewability ma sono utili per assegnare un certo valore agli spazi nelle contrattazioni tra domanda e offerta.