Autore: Redazione
27/04/2016

Ue: editori violano la legge

La Commissione invia una lettera ad Alexander Hanff: i publisher accederebbero a dati personali senza consenso

Ue: editori violano la legge

Continua a infiammarsi il dibattito introno al tema dell’ad blocking. A dare nuovo ossigeno al fuoco, infatti, c’è una lettera della Commissione Ue che definirebbe fuorilegge la pratica di non consentire la fruizione dei contenuti a chi ha un ad blocker acceso. Il documento è stato inviato ad Alexander Hanff, esperto di privacy noto a livello globale nonché ceo di Think Privacy, e conferma come questa tecnica per cercare di convincere i propri lettori a disattivare filtri di blocco della pubblicità richieda l’accesso a dati personali. Secondo The Register, che per primo ha riportato l’indiscrezione, occorre il consenso esplicito dei lettori. Oltre il danno, dunque la beffa per gli editori che cercano di combattere questo fenomeno che porta a un’erosione dei ricavi. Ma si sa, a Bruxelles, il tema della privacy è molto sentito e, nonostante l’uso di ad blocker così come la commercializzazione degli stessi sia legale, i publisher hanno dato delle risposte lesive della privacy dell’utenza. Azioni legali in vista Al centro della questione, la necessità di un consenso prima di poter vedere se un utente sta usando o meno un ad blocker. E la maggior parte dei publisher che ha adottato questo “approccio preventivo” non lo sta facendo, violando la legge. Hanff ha detto che è pronto a intraprendere azioni legali contro gli editori che non si adegueranno. Secondo una ricerca GroupM, circa il 25% degli italiani utilizza filtri per bloccare la pubblicità.