L’annuncio di ottobre si è concretizzato in questi giorni creando malcontento tra gli operatori della piattaforma, subito corsa ai ripari per trovare soluzioni che validino le performance delle pubblicazioni
Già a ottobre 2015 l’annuncio di Twitter di eliminare il counter dei tweet aveva lasciato il mondo dell’editoria, e non solo, in forte disaccordo. In questi giorni la notizia ha preso forma ed è diventata realtà, abbandonando i gestori del social media e le svariate pubblicazioni in balia di turbamenti perché privati del metro di validazione della “shareability” dei propri articoli. Twitter, in risposta al generale malcontento, ha spiegato che la ragione alla base di questo cambiamento sta nel voler consolidare e semplificare la propria piattaforma e che l’endpoint Api utilizzato per il conteggio non era del tutto esatto. Forti del famoso proverbio del “bisogno che aguzza l’ingegno”, gli editori hanno adottato diverse soluzioni, decise per ovviare al nuovo problema del conteggio di condivisione dei post, come ha sottolineato Marketing Land. • OpenShareCount: questo tool presenta alcuni limiti in termini di accesso ai dati, poiché sono compresi solo i cinguettii degli ultimi sette giorni. Pertanto risulta utile avere i propri dati memorizzati localmente e in seguito aggiungerli al contatore per mantenere un conteggio dei tweet accurato. • TwitCount: potrebbe aver risolto il problema dell’Api di OpenShareCount e Twitter, dando agli editori informazioni tanto più accurate sulle proprie condivisioni. • NewShareCounts: consente ai publisher di accedere ai numeri di Twitter, ma come OpenShareCount ha un limite di memoria di sette giorni. • Gnip: il suo strumento Api, di proprietà di Twitter, è già utilizzato dai grandi editori, e fornisce dati storici e real time. • TrackMaven: lo strumento analytics TrackMaven ha recentemente annunciato che sarà aggiunto come supporto al conteggio di Twitter. • Il Rest Api di Twitter è disponibile per qualsiasi sviluppatore che preferisce costruirsi il proprio strumento di conteggio per ricostruire la cronologia dei dati di condivisione oltre il limite dei sette giorni. • Un altro strumento a disposizione di tutti, editori e non, è l’estensione BuzzSumo Chrome che dà accesso a chiunque al numero di interazioni relativi a un post.
di Francesca Mussi