Autore: Redazione
18/11/2016

Nasce SuperHumans, dall’unione di Superegg e Humans; ma la fusione è effettiva a partire dal 2017

A partire dai primi mesi del 2017 infatti le due società si uniranno nell’unica sigla Super Humans che appunto è stata invitata alla gara creativa della società svedese

Nasce SuperHumans, dall’unione di Superegg e Humans; ma la fusione è effettiva a partire dal 2017

Dopo una prima uscita per partecipare alla gara Ikea si fa ancora più concreta la fusione della Superegg di Paolo Platania e Richard Ercolani e della Humans di Francesco Taddeucci e Luca Albanese. A partire dai primi mesi del 2017 infatti le due società si uniranno nell’unica sigla Super Humans che appunto è stata invitata alla gara creativa della società svedese, e al suo attivo ha già lavori per i 90 anni di Fendi, nonché progetti in corso per Bulgari, Ferragamo, Toyota, Mercedes e il gruppo Sky, con Now Tv, Cielo e TV8. «E’ un processo iniziato da un anno e cresciuto con l’obiettivo di riunire in un’unica sigla le specifiche competenze sviluppate dalle singole strutture, anche se da tempo entrambe stavano ampliando il proprio raggio d’azione» spiega a DailyMedia Luca Albanese. Più digital, social, ricerche ed eventi la Superegg, nata nel 2011; maggiormente orientata all’atl la Humans, attiva dal 2012 e tornata indipendente dopo un anno con TBWA. Nel 2015 la Humans ha generato ricavi per un milione di euro. Tra l’head quarter di Roma e la struttura di Milano, ancora work in progress, la nuova super sigla conta 40 addetti. Il nome è l’evoluzione naturale di quelli di partenza. La nuova sigla vuole essere punto di riferimento creativo e strategico per tutti i brand che chiedono comunicazione contemporanea: “Vere customer experience estese a tutti i touchpoint della marca e oltre. Facciamo molta ricerca, e cerchiamo di anticipare con un progetto completamente indipendente le trasformazioni di un mercato che in Italia - a parte rare eccezioni - è sostanzialmente fermo su dinamiche molto consolidate”, aggiunge Platania. Commenta ancora Albanese: “Molti brand sanno che la meccanica da sola non basta, ci cercano per il nostro solido pensiero creativo e per i planner molto bravi. Inoltre, ci piace lavorare con amici da molto tempo: con Paolo Platania lavoravamo in Saatchi, nel primo nucleo di Interactive che venne aperto a Roma “. “Oggi le imprese sono più propense ad accordi di partnership e ad alleanze strategiche. La collaborazione è partita da una coalizione un anno fa, e ora è diventata una sigla vera e propria”, aggiunge Richard Ercolani. Tra le iniziative della nuova sigla c’è l’apertura di Small Talks, una unit ad hoc per i Millennials, composta esclusivamente da giovani appartenenti a questo target, per sfruttare la capacità di comunicazione tra pubblici simili.