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Sportitalia: ricavi a +66% nel primo semestre dell’anno fiscale, l’obiettivo di chiusura a quota oltre 2 milioni di euro

Autore: Redazione


Sulla raccolta, affidata a Capital, che lavora in stretta collaborazione con la Italia Sport Communication dell’editore Michele Criscitiello, pesano per il 70% le iniziative speciali. In termini generali, la tabellare è in crescita, come spiegano i vertici aziendali

Sportitalia chiude il primo semestre del suo secondo esercizio fiscale - il precedente si è concluso il 30 giugno scorso -, con una crescita dei ricavi pari al 66%, grazie a un forte contributo dei progetti speciali che valgono il 70% del fatturato. Il restante 30% è pubblicità tabellare, in crescita in questi mesi, come spiega Michele Criscitiello, editore della tv sportiva attraverso la sua società Italia Sport Communication che ha in gestione il marchio, di proprietà della Europa Network di Tarak Ben Ammar. L’obiettivo di questo secondo esercizio si aggira intorno ai 2 milioni di euro, con un utile che si preannuncia cospicuo, posto che la produzione dell’emittente costerebbe circa 1,5/1,6 milioni. Nel primo anno di attività il bilancio si è chiuso con un “rosso” di 35mila euro. «Il mercato ha capito che siamo in grado di garantire continuità - spiega Criscitiello -, grazie a una strategia che punta a uno sviluppo graduale nell’attento controllo dei costi. Sin dal nostro esordio, nel giugno 2014, sapevamo che non avremmo fatto “il botto” in un anno: ma dallo scorso gennaio a oggi abbiamo raddoppiato il dato del minuto medio della seconda serata e terza serata a 0,40% e la reach da 700mila a 1,4 milioni di persone». La raccolta pubblicitaria di Sportitalia è affidata alla concessionaria Capital, che opera di stretto concerto con la Italia Sport Communication. Dal 5 agosto 2015 Sportitalia è ritornata a trasmettere dal canale 60 del digitale terrestre grazie a un accordo con la GM Comunicazione Srl, appartenente alla famiglia Sciscione, che il precedente luglio li ha a sua volta rilevati dalla LT Multimedia. Una mossa decisiva per rafforzare il rilancio dell’emittente, chiusa proprio dopo l’acquisizione da parte di LT, che aveva dovuto ricominciare dal canale 153 a cui si aggiunge il 225 di Sky. «La tv sportiva in chiaro non ha contenuti premium ma noi abbiamo investito su alcuni eventi che considero tali, come il campionato Primavera di serie A per il triennio 2015-2018. La partita di Coppa Italia dello scorso sabato ha generato un ascolto di 100mila persone nel minuto medio e una reach di 500mila. Per noi è stato un investimento importante, perché abbiamo dovuto dotarci di una struttura di auto produzione creando un sistema che ci ha permesso di accedere, il 30 dicembre scorso, a un altro importante accordo, quello per i diritti esclusivi per le partite in casa e in trasferta dell’Eurocup di basket relativamente all’Emporio Armani e all’Aquila Basket Trento». Tra le nuove operazioni in vista, l’accordo con la Lega basket femminile per i posticipi del lunedì e la finale scudetto, che si aggiunge a quelli già citati e alla Champions League di pallamano. Sportitalia, prima tv sin dal 2004 a fornire contenuti sportivi in chiaro, è un punto di riferimento per quelle federazioni sportive che non hanno visibilità, e anche per gli spettatori di Gazzetta Tv, chiusa poco prima di Natale, rimasti orfani di programmi come per esempio la Championship inglese. Per il momento, assicura Criscitiello, Sportitalia non ha intenzione di acquisire quei diritti. Nel futuro chissà, e dipenderà sempre dai costi a cui il giornalista e imprenditore è molto attento, così come al “segno positivo” in bilancio sempre raggiunto con la holding Micri Communication dal 2009 all’ultimo esercizio chiuso a quota 360mila euro di utile. Tornando a Sportitalia, la riconquista dell’lcn 60 è un passo in avanti ma è anche necessario, conclude Criscitiello, che il Governo si prodighi per un riordino della numerazione del digitale terrestre che riporti lo slot di canali dal 57 al 65 alla destinazione sportiva.

di Silvia Antonini


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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