Autore: Redazione
21/11/2016

“Sostenibilità e Futura Classe Dirigente”: cosa significa per i giovani universitari italiani

Questo il focus dell’indagine condotta dall’Istituto sul tema della sostenibilità

“Sostenibilità e Futura Classe Dirigente”: cosa significa per i giovani universitari italiani

Alcuni giorni fa è stata presentata da Astarea la ricerca su “Sostenibilità e Futura Classe Dirigente”.  All’incontro hanno partecipato, oltre a Laura Cantoni, a.u. dell’Istituto, che ha illustrato i risultati, Andrea Farinet, docente Liuc Università Cattaneo,  Emanuele Plata, presidente PLEF, Rossella Sobrero, presidente Koinetica, Ylenia Edith Ashtar, staff Credito Valtellinese. Il tema della sostenibilità è mainstream: un argomento di presenza mediatica soprattutto a seguito delle Conferenze mondiali sull’ambiente, ma tendenzialmente sempre più focalizzato nel dibattito istituzionale, sociale e imprenditoriale.

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Laura Cantoni

Il cuore della ricerca

Il concetto di sostenibilità sta radicalmente evolvendo: figlio della cultura green, tende ora a integrare i fattori sociali ed economici che dovrebbero contribuire all’evoluzione positiva della vita e delle persone, senza impatti negativi sull’ambiente  e quindi sul pianeta in senso lato e sulla società nel suo complesso. Partendo da queste considerazioni, Astarea ha voluto comprendere che cosa significasse per i giovani universitari la “sostenibilità”: non solo in senso generale, ma soprattutto in un’ottica di impresa. Il cuore della ricerca è un nuovo modello di indagine che integra le analisi di Astarea sulle Tendenze socioculturali e di consumo (“Andare a Tempo 2016-2020”), i 17 Obiettivi dell’Onu sulla sostenibilità e l’approccio alla sostenibilità di PLEF (Planet Life Economy Foundation). Filo conduttore comune: la concezione della sostenibilità come un sistema di ambiti correlati che possono concorrere agli obiettivi solo nella loro sinergia. La ricerca è stata svolta attraverso interviste personali a 160 studenti presso varie sedi universitarie.

I risultati

Il primo “sentiment” riguardo alla sostenibilità intesa in senso generale assume una forte connotazione ambientalista: per la maggioranza degli intervistati è salvaguardia dell’ambiente e  risparmio energetico. Anche riguardo le attività di impresa, la sostenibilità viene spontaneamente collegata all’impiego di risorse energetiche da fonti rinnovabili, o alle pratiche inerenti il riciclo. I temi posti per marketing/comunicazione e corporate vengono associati in misura molto inferiore alla sostenibilità rispetto a quelli legati al processo produttivo. Per l’area corporate, vengono considerate sostenibili soprattutto le forme di finanziamento ad attività sportive, culturali, o donazioni varie (intorno al 40% e più), meno i temi  legati al coinvolgimento nelle scelte dell’Impresa degli stakeholder o  di altre entità territoriali (intorno al 35%). Ma quali sono, nell’insieme del sistema-impresa, le aree ritenute meno rubricabili nel registro della sostenibilità? Nel processo produttivo: il reimpiego di tutte le risorse residue (che si colloca in realtà alla base dei principi dell’economia circolare, ma che probabilmente non viene recepito nella sua rilevanza cruciale per l’ecosistema); nella comunicazione: il rispetto delle diversità, come extracomunitari e omosessuali (se pure viene ritenuto un comportamento importante per l’impresa – in questo caso probabilmente rientra in una sfera di solidarietà genericamente  intesa, e meno in una logica di inclusione produttiva), e la valorizzazione delle competenze piuttosto che della produttività – anche in questo caso è considerato tema rilevante per l’impresa, ma evidentemente non è colto come cruciale in quella logica di creazione di benessere complessivo che riteniamo inerente a un’idea evoluta di sostenibilità.

In sintesi

Nella percezione degli intervistati la sostenibilità viene assunta ancora in un’ottica principalmente “green”, anche se si intravedono segnali che spostano il concetto verso territori più ampi, e che si stia diffondendo la percezione - a livello intuitivo - che la sostenibilità costituisca un approccio evolutivo dell’impresa.