Autore: Redazione
02/03/2016

Aumenta l’uso di emoji da parte dei brand su Facebook e Twitter

Lo studio dipinge un panorama in rapido mutamento. In sospeso la questione degli analytics

Aumenta l’uso di emoji da parte dei brand su Facebook e Twitter

Con l’aggiunta di alcune emoji al classico “like” da parte di Facebook si è riaperto il dibattito sul tema. Una ricerca di Socialbakers ha analizzato l’uso di emoji dei 500 top brand su Facebook e Twitter confrontando il comportamento delle aziende tra ottobre e dicembre 2015 e lo stesso periodo dell’anno precedente. Nel Q4 del 2014 solo il 45% di queste aziende si è servito di emoji su Twitter, percentuale che si alza fino al 59% per lo stesso trimestre del 2015. Su Facebook, l’uso di emoji è più basso: si passa dal 28% del Q4 2014 al 40% dell’anno seguente. Ma l’utilizzo di emoji non è solo un affare da brand: secondo AYTM Market Research li utilizza il 48,9% degli adulti americani, con frequenze più o meno variabili. Intanto Ammara Mahmood, professoressa di marketing alla Cass Business School di Londra, ha fornito un’analisi dell’introduzione delle nuove reactions su Facebook, destinato ad avere una implicazione importante, e magari un ulteriore boost sull’uso degli stessi. Per Mahmood “Nel social media marketing i ‘like’ sono utilizzati come mezzo per misurare l’engagement. Le nuove icone saranno analizzate come i ‘like’ nell’algoritmo ma per i marchi ci saranno più dati sui sentimenti degli utenti da analizzare. Nel complesso, prevedo più coinvolgimento degli utenti rispetto al passato, poiché coloro che prima erano in disaccordo o si sentivano toccati da certi contenuti non esprimevano engagement. Un’altra eventualità è la diminuzione dei commenti, visto che sarà possibile esprimere le proprie emozioni con le emoji. Bisognerà analizzare il modo in cui i consumatori utilizzeranno i pulsanti di reazione”. La prossima frontiera sarà, dunque, restituire degli analytics esaustivi sugli emoji.

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