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Sky: crescono ricavi e abbonati nell’anno fiscale

Autore: Redazione


Il fiscal year della piattaforma al 30 giugno 2016 chiude con un trend positivo. La filiale di cui è ceo Andrea Zappia registra 17.000 abbonati in più, mentre la concessionaria guidata da Daniele Ottier ottiene un incremento a due cifre della pubblicità

I destini bilancistici hanno voluto che proprio ieri, contemporaneamente, siano usciti sia quello del fiscal year di Sky, sia la semestrale di Mediaset, approvata sotto lo shock dell’improvviso dietrofront di Vivendi su Premium. E, per la piattaforma satellitare, i risultati relativi al periodo 1 luglio 2015 - 30 giugno 2016 sono decisamente brillanti: anche in Italia, dove si poteva temere un effetto Champions (i cui diritti in esclusiva, con relativi oneri, sono appunto di Premium) che, invece, non sembra esserci stato. Nei 12 mesi, infatti, sempre nel nostro mercato, l’operatore di cui è a.d. Andrea Zappia ha visto un ritorno alla crescita degli abbonati che, a fine giugno, sono saliti a 4,742 milioni, con un incremento di 17 mila nuovi abbonati nel periodo. Dopo 5 anni, si chiude così il primo con una crescita netta della base-abbonati, grazie a tre trimestri consecutivi di crescita positiva nel corso dell’anno fiscale. I ricavi crescono del 2% su base annua, toccando i 2.790 milioni di euro, e del 13% rispetto al quarto trimestre dello scorso anno fiscale. Il ritorno alla crescita dei ricavi avviene dopo 2 anni consecutivi di flessione. I profitti operativi, cresciuti significativamente sempre nel quarto trimestre fiscale, si attestano su base annua a 67 milioni, con una flessione di 11 rispetto allo scorso anno fiscale per effetto in particolare degli investimenti per il lancio di Sky Box Sets. L’arpu resta stabile a 42 euro per il quarto trimestre di fila (ma scende di un euro nei 12 mesi), mentre il churn è stato dell’11,1%, in linea con la performance di Sky in UK. Anche gli ascolti sono stati in crescita, con la miglior stagione di sempre per Sky Sport anche grazie al successo degli Europei e al continuo aumento della platea televisiva di Moto GP e F1. Risultati eccellenti anche per la seconda stagione di “Gomorra”, “X Factor” e “MasterChef”. Molto bene anche Sky On Demand che, nel corso dell’anno, ha superato i 200 milioni di download e che, con un base di decoder connessi cresciuta di 500 mila utenti, ha superato i 2,2 milioni di famiglie, confermandosi di gran lunga la più ampia base connessa in Italia. L’utile operativo è stato di 67 milioni di euro, in calo del 14%, a causa dei costi per gli Sky Box. Dalle tabelle, si ricava che la raccolta pubblicitaria per i soli canali Sky è cresciuta del 25%, da 217 a 271 milioni di euro, mentre quella complessiva di Sky Media - calcolando quindi tutta quella effettuata dalla concessionaria guidata da Daniele Ottier - si può stimare che abbia abbondantemente superato i 400 milioni, con una crescita a doppia cifra. L’incremento della pubblicità nel primo semestre 2016 è stato invece intorno al +20%, grazie anche ai 30 milioni addizionali generati dagli Europei. E sempre Sky Media lancerà - probabilmente già a settembre - Adsmart, sistema di offerta profilata già consolidato in UK e inizialmente rivolto solo agli abbonati My Sky. La piattaforma consente di applicare a tutta l’offerta l’erogazione e gestione tramite adserver degli spot in modo mirato o georeferenziato. Entro l’anno ci saranno anche un nuovo decoder e un upgrading di Sky Go. Nel 2017, invece, arriverà anche da noi, dopo il lancio in UK, il decoder Sky Q. La novità portata da questo nuovo set-top box consiste nella cosiddetta “fluid viewing”, ovvero la possibilità di utilizzare i numerosi sintonizzatori integrati per inviare un segnale in streaming verso tablet o verso i decoder Sky Q Mini. Tornando ai risultati complessivi di Sky, la crescita dei ricavi è stata del 7%, a circa 16 miliardi di euro, con profitti ad oltre 2 miliardi, pari al +12%. I nuovi clienti sono stati 808.000, per un totale europeo di 21.814.000.

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Sky

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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