Autore: Redazione
18/05/2016

Senza parole: Non dire gatto…

L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente ha denunciato Poste Italiane per la scena di uno spot in cui un ragazzino rincorre il gatto di casa con una padella in mano. Chiara situazione di istigazione a delinquere

Senza parole: Non dire gatto…

Mancano i riferimenti parodici. Per questa ragione, uno degli ultimi spot realizzati da Poste Italiane (l’agenzia creativa è Y&R Roma) è stato accusato di istigazione al maltrattamento di animali. Si potrebbe aggiungere anche istigazione a delinquere. La denuncia è stata inviata dall’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDA&A) alla Procura della Repubblica presso il tribunale penale di Milano. La scena incriminata del commercial (su BancoPosta) è quella in cui un gatto viene rincorso per il corridoio di casa da un ragazzino con una padella in mano. C’è il rischio di emulazione. Secondo l’associazione, “appare evidente che questa scena è lesiva dei diritti degli animali ma, soprattutto, istiga al maltrattamento di animali ai sensi dell’articolo 544 del codice penale, in quanto non è spiegato in nessun modo che si tratta di una parodia ma appare come un’azione di consuetudine della cucina italiana, mentre i gatti sono protetti sia dalla convenzione europea di Lisbona che dalla legge 281/91 contro il randagismo e dalle leggi in cui questo animale viene riconosciuto come animale di affezione”. Chissà cosa ne pensa Papa Francesco che, proprio pochi giorni fa, ha detto: “Quante volte vediamo gente che è tanto attaccata ai gatti e ai cani ma che poi lascia senza aiuti il vicino o la vicina, vi prego no!”.