Autore: Redazione
25/05/2016

Rocket Fuel e la sfida all’ottimizzazione del cross device

Secondo una ricerca della company, l’engagement e la conversione possono avvenire su dispositivi diversi tra loro

Rocket Fuel e la sfida all’ottimizzazione del cross device

I cambiamenti dell’advertising digitale negli ultimi anni sono stati a dir poco sorprendenti: oggi, per la pianificazione delle campagne pubblicitarie, la tecnologia offre nuovi strumenti per rendere più efficiente sia la fase di media planning sia quella dell’accesso al target e dell’acquisto delle impression. E Rocket Fuel, una tra le principali piattaforme di programmatic buying dotata di una tecnologia denominata Moment Scoring, una tra le principali piattaforme di programmatic buying dotata di una tecnologia denominata Moment Scoring, è protagonista già da tempo in questo scenario. Il trend del cross device Alla base del programmatic ci sono i dati e più i dati sono precisi, maggiore è la possibilità di ottimizzare le campagne. Un aspetto fondamentale è riuscire a risalire al percorso che compie l’utente attraverso i vari dispositivi digitali che utilizza e, infatti, una delle tendenze del 2016 è sicuramente l’ottimizzazione del cross-device, tema in cui si inserisce Rocket Fuel con la sua soluzione dedicata. Grazie a Rocket Fuel i marketer possono raggiungere un individuo nel momento di maggiore “influenzabilità”, sul dispositivo più appropriato e con il giusto messaggio per ottimizzare i risultati della loro campagna. Le funzionalità cross-device permettono ai marketer di unificare una campagna ottimizzando i media sugli individui e sui loro momenti unici di influenza, sia che stiano utilizzando un computer sia dei dispositivi mobile. Avere questa visione completa del percorso del consumatore dalla ricerca alla conversione consente ai marketer di ottimizzare le campagne. L’analisi di Rocket Fuel Per vedere in che modo il comportamento delle persone e il tipo di contenuto visualizzato cambiano a seconda del dispositivo utilizzato, Rocket Fuel ha analizzato i propri dati riguardo a diversi settori raccolti in tutta Europa. Questa ricerca dimostra che l’engagement e la conversione possono avvenire su dispositivi diversi tra loro: gli italiani, per esempio, che utilizzano dispositivi mobili (come tablet e smartphone) per cercare informazioni turistiche sono leggermente di più (51%) di quelli che lo fanno da dispositivi fissi, ma quando si tratta di prenotare la percentuale scende drasticamente arrivando a 28% (16% da tablet e 12% da cellulare) rispetto a un 72% che lo fa sui desktop. Il programmatic nel nostro Paese In Italia, nel 2015, in particolare, il programmatic ha raggiunto risultati record: dopo la crescita del 120% messa a segno nel 2014, lo scorso anno il mercato della pubblicità automatizzata in Italia ha registrato un ulteriore +113%, giungendo a una quota di 234 milioni di euro . Nel 2016, a trainare la crescita della spesa sarà il mobile, anche perché al giorno d’oggi l’utente medio usa più di 3 dispositivi e il tempo che trascorre sui dispositivi mobile è superiore a quello che passa sui dispositivi fissi.