Autore: Redazione
13/10/2016

La realtà virtuale nell’area del turismo ha un nome: 10Places

A presentare questo strumento, disponibile sia in versione mobile sia desktop, durante la 53esima edizione del “TTG Incontri” a Rimini, è Imille

La realtà virtuale nell’area del turismo ha un nome: 10Places

Si è aperta ieri a Rimini la più importante fiera italiana del turismo b2b, “TTG Incontri”, e questa è stata l’occasione giusta per presentare 10Places, l’innovativo format di realtà virtuale per il mondo del turismo targato Imille. Si tratta di una guida interattiva, disponibile in versione mobile e desktop, che permette di visitare un luogo in un modo nuovo e stimolante. Il suo utilizzo privilegiato è la realtà virtuale attraverso i Google Cardboard e Samsung Gear VR che permettono alle persone di godere di una vista panoramica e completa dei punti di interesse e anche di quelli che si trovano nelle vicinanze. Inoltre, spostarsi da un luogo all’altro - e quindi da un video 360 ad un altro - con 10Places è molto semplice: dopo aver indossato una maschera per la realtà virtuale basterà inquadrare con lo sguardo per alcuni secondi dei pin posizionati nel video. In questo modo ci si ritroverà proiettati nel luogo prescelto. Questa sorta di teletrasporto è possibile anche in una modalità ancora più divertente: guardando in basso sotto i propri piedi si vedrà apparire una mappa con tutti i 10 luoghi visitabili attivabili semplicemente con lo sguardo. E ora la parola passa al direttore creativo de Imille, Paolo Pascolo.

paoloweb.jpg.362x362_q85_crop
Paolo Pascolo Perché un format 360 proprio per il turismo? “La realtà virtuale e i video 360 sono il modo migliore per visitare un luogo ‘virtualmente’, questo apre moltissime opportunità agli uffici del turismo, agli operatori turistici, alle compagnie aeree e a tutti i player del settore che cercano di trasmettere i plus delle loro offerte con un grado di verosimiglianza mai raggiunto finora”.

Quali sono le innovazioni di 10 places?

“Il progetto vanta almeno tre componenti d’innovazione: la prima è legata alla produzione che è stata effettuata tramite un prototipo di camera autoprodotto in grado di fare riprese sferiche stereoscopiche. La seconda innovazione risiede nel format in quanto la giornalista cammina attorno alla camera permettendo così alle persone di seguire contemporaneamente la sua descrizione e di vedere a 360 gradi le zone d’interesse del luogo ripreso. La terza innovazione, infine, riguarda la modalità d’interazione, ovvero il modo in cui ci si può spostare da un luogo all’altro e quindi da un video all’altro: usando semplicemente lo sguardo per la versione Samsung Gear VR, con il touch per la versione Google Carboard e con il tap per la versione smartphone”, ha concluso il direttore creativo di Imille Paolo Pascolo.