Autore: Redazione
14/04/2016

RCS MediaGroup: dal CdA osservazioni non incoraggianti

Dopo le prime prese di posizione da parte di alcuni azionisti, anche l’organismo di cui è presidente Maurizio Costa ha espresso una serie di considerazioni sull’operazione proposta dal gruppo di Urbano Cairo. Intanto, già nel corso della prossima settimana verranno ufficializzati i dati di preconsuntivo per il periodo gennaio-marzo di quest’anno

RCS MediaGroup: dal CdA osservazioni non incoraggianti

Dopo gli apprezzamenti inevitabilmente non proprio positivi rilasciati in merito da alcuni dei principali azionisti di RCS MediaGroup, relativi alla comunicazione di offerta d’acquisto emessa venerdì scorso da Cairo Communication, ieri anche il CdA del Gruppo, che si è riunito sotto la presidenza di Maurizio Costa, ha esaminato la proposta. E ha condiviso, in via preliminare, le seguenti osservazioni, comunicate in una nota: “a) L’offerta non è stata concordata, né preventivamente comunicata alla Società; b) La media delle valutazioni degli analisti che seguono la Società esprimeva, all’8 aprile scorso, un target price di RCS MG pari a 0,81 centesimi di euro; c) Il corrispettivo offerto è significativamente a sconto rispetto alle medie del titolo RCS MG rapportate alle medie del titolo Cairo Communication a tre, sei e dodici mesi; d) La media dei prezzi delle azioni della Società nell’ultimo trimestre è stata influenzata negativamente dall’annuncio della distribuzione della partecipazione in capo a FCA, nonché dal protrarsi del negoziato in corso con le banche finanziatrici; e) La consistenza effettiva del corrispettivo offerto è di difficile valutazione, tenuto anche conto che le azioni di nuova emissione a servizio dell’offerta rappresenterebbero circa tre volte l’attuale flottante del titolo Cairo Communication. Il Consiglio ha inoltre rilevato che la condizione posta al punto 1.3 lett (b) (ii) del comunicato dell’offerente incide sull’operatività della Società e potrebbe interferire con le trattative in corso con le banche creditrici, e ha ritenuto che debba essere chiarita la natura e la portata della predetta condizione, tenuto conto che la Società intende proseguire nelle trattative con le banche finanziatrici, con l’obiettivo, auspicabilmente, di portarle a compimento in tempi brevi, considerato che: (i) la prosecuzione di detta trattativa è nell’interesse della Società e (ii) i termini e le condizioni della rinegoziazione proposti dalla Società risultano più favorevoli per la Società stessa rispetto alle condizioni del contratto di finanziamento in essere”. Tradotto, significa che anche il CdA di RCS MG (che è composto da membri indipendenti, ma nel quale siede l’avvocato Stefano Simontacchi, managing partner dello Studio Bonelli Erede Pappalardo - che assiste Cairo Communication nell’operazione come rappresentante di quest’ultima in quanto socio con il 4,616% delle quote - non si è espresso favorevolmente rispetto all’offerta annunciata dal Gruppo guidato da Urbano Cairo e che diventerà un’Ops quando il prospetto informativo elaborato da quest’ultimo sarà stato depositato. Solo allora si scopriranno le relative carte e si capirà se quella di Cairo avrà i connotati di un’offerta ostile, come al momento pare essere, ad altri azionisti. C’è anche da aggiungere che le maggiori difficoltà al piano di rinegoziazione dei finanziamenti con le banche, su cui sta lavorando l’a.d. Laura Cioli, le ha poste Intesa San Paolo, azionista con il 4,176% delle quote e che controlla Banca Imi, l’advisor di Cairo Communication. Intanto, sempre ieri, il CdA di RCS MG - come riferisce ancora il comunicato - “ha espresso apprezzamento per le prime evidenze sui risultati al 31 marzo 2016, che risultano in netto miglioramento rispetto al pari periodo dell’anno precedente”. Il Consiglio ha quindi deliberato di esaminare i risultati preliminari del primo trimestre in data antecedente all’assemblea dei soci, fissata per il 28 aprile, mentre la prima trimestrale sarà approvata l’11 maggio. La prossima settimana, dunque, si saprà anche quanto avrà inciso su questi risultati migliorativi la pubblicità, che aveva segnato un +5% a gennaio e che è andata bene almeno fino alla metà di febbraio, mentre nel mese e mezzo successivo dovrebbe aver subito un rallentamento.