Autore: Redazione
21/07/2016

RCS MediaGroup: Diego Della Valle chiede controlli sull’OPAS di Cairo

L’imprenditore marchigiano vuole trasparenza; attesa per oggi la chiusura della conta da parte di Consob e l’ufficializzazione del 48,8% conferito dal mercato all’Opas dell’editore

RCS MediaGroup: Diego Della Valle chiede controlli sull’OPAS di Cairo

Diego Della Valle non ci sta e chiede “a tutte le autorità competenti di essere rassicurato, e con me tutto il mercato, sul fatto che tutto si sia svolto nel rispetto delle regole”. Ovviamente si riferisce all’Opas su RCS MediaGroup lanciata e portata a buon fine da Urbano Cairo. Proprio oggi dovrebbe essere conclusa la “conta” del 48,8% conquistato presso il mercato dall’imprenditore, secondo i tempi previsti, e ufficializzata tale quota. Nei cinque giorni successivi, tutto, parte, o nessuno del 13% che ha aderito all’Opa di IMH, di cui faceva parte lo stesso Della Valle, potrà migrare da Cairo.  

Della Valle chiede trasparenza

Proprio per questo, nella nota diffusa ieri, l’imprenditore marchigiano sottolinea: “Mi auguro che venga analizzato ogni passaggio in modo vigile e dettagliatissimo e, vista l’imminenza delle scadenze della procedura in atto, con la necessaria rapidità”. Lo richiede nella sua “qualità di azionista titolare di una partecipazione complessiva pari a circa il 7,3% del capitale di Rcs. Solo quando ogni aspetto di questa vicenda sarà veramente chiarito mi occuperò di come gestire in futuro i miei investimenti in Rcs”.
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Andrea Bonomi

Andrea Bonomi ha dichiarato l’inefficacia dell’Opa

L’opinione più diffusa, però, è che rimanga nella casa editrice di via Rizzoli, anche perché sin dall’inizio della vicenda ha dichiarato che non sarebbe stato venditore in RCS. Con la sua quota Della Valle ha fatto parte del 22,4% zoccolo duro dell’Opa composto con gli altri azionisti che hanno aderito alla cordata, vale a dire UnipolSai - di cui si dice sia comunque intenzionata a restare in RCS -, Mediobanca, presente con il 6,25%, e Pirelli. Come noto, il capocordata Andrea Bonomi ha già dichiarato l’inefficacia dell’Opa. Gli azionisti che hanno fatto parte dell’offerta ostile a Cairo non possono cedergli le proprie partecipazioni quindi o le rimettono sul mercato oppure rimangono, magari formando una sorta di blocco per continuare a esercitare pressione, in qualità di “salotto buono” dell’imprenditoria seppur in minoranza.
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Urbano Cairo

Il prossimo 28 luglio si saprà la quota in mano a Cairo

In ballo tra l’altro c’è anche quel 2% o poco più acquistato dalla IMH che, una volta scioltasi quest’ultima, rimarrebbe senza titolare; e sulla sua destinazione non ci sono ancora indicazioni. Il prossimo 28 luglio si saprà l’entità definitiva della quota in mano a Cairo e dell’esborso sia in termini di cash sia in termini di azioni. Ricordando che se tutto il 13% dovesse migrare da Cairo, quest’ultimo si troverebbe ad avere una partecipazione del 47% in Cairo Communication e dovrà riacquistare fino al 5% delle quote per poter mantenere il controllo della società.