Autore: Redazione
10/05/2016

RCS: Consob chiede chiarezza a Cairo Communication

L’iniziativa della Commissione non dovrebbe allungare i termini dell’eventuale via libera all’OPS, che è atteso al massimo entro la fine di maggio o i primi di giugno

RCS: Consob chiede chiarezza a Cairo Communication

Si complica il percorso dell’Ops lanciata su RCS MG da parte di Cairo Communication che, tra venerdì e lunedì scorsi, ha dovuto “incassare” prima la richiesta da parte di Consob di trasmissione di informazioni supplementari rispetto al relativo documento depositato il 28 aprile e, quindi, appunto ieri, la comunicazione ufficiale, da parte di Mediobanca - che detiene il 6,25% delle quote del Gruppo di cui è presidente Maurizio Costa - della decisione di “riservarsi di valutare ogni opzione per la miglior valorizzazione della propria partecipazione, ivi incluso il mantenimento della stessa o eventuali proposte alternative, di cui possa essere destinatario”. Termine, quest’ultimo, sul quale ha insistito per ulteriore chiarezza, l’a.d. dell’Istituto, Alberto Nagel. Non, quindi, una controfferta direttamente orchestrata da piazzetta Cuccia, come qualcuno, nei giorni scorsi, ha ipotizzato e anche auspicato, ma la disponibilità a un’eventuale adesione a un’operazione di questo tipo, visto che sempre Mediobanca ha precisato che - su richiesta di Consob - in relazione all’Ops lanciata dal Gruppo guidato da Urbano Cairo, “svolgerà le opportune valutazioni sulla base dei contenuti finanziari e industriali della citata proposta, successivamente alla pubblicazione del documento informativo relativo all’offerta e all’emissione del parere dell’emittente che, preliminarmente, ha comunicato di ritenere il corrispettivo dell’offerta significativamente a sconto, rispetto alle medie degli ultimi mesi del titolo RCS MG rapportate a quelle del titolo Cairo Communication e alla media delle valutazioni degli analisti”. Insomma, al di là del fatto che si tratta di un atto dovuto, bisognerà poi vedere se si tratti solo della legittima volontà di trarre il massimo beneficio dall’Ops di Cairo o se, invece, significhi anche il preannuncio di una discesa in campo per organizzare un’offerta alternativa, anche se non si capisce bene, al momento, chi, almeno in Italia, sia interessato in questo senso. Per quanto riguarda invece gli approfondimenti richiesti a Cairo Communication da Consob, che ha, conseguentemente (come da prassi) disposto “la sospensione dei termini fino al completamento del quadro informativo e, in ogni caso, per un periodo non superiore a 15 giorni”, tale iniziativa non dovrebbe spostare i termini stessi entro i quali Consob potrà dare l’ok all’operazione, anche se lo farà nelle seconde due settimane che ha disposizione, visto che le prime due stanno scadendo. Cairo ha infatti annunciato che i chiarimenti saranno inoltrati a breve, e l’aspettativa è che ciò avvenga già entro questa settimana. Giovedì prossimo, intanto, ci sarà l’assemblea straordinaria di Cairo Communication per varare l’aumento di capitale funzionale all’Ops, proposta nel rapporto di un’azione di Cairo Communication ogni 8,33 di RCS MG, con l’emissione di una quantità fino a 62,6 milioni di azioni. Proprio l’evidenza del fatto che si tratta di un’offerta di scambio, uno dei punti che si pensa sia al centro degli approfondimenti richiesti da Consob, come ipotizzato da alcune note d’agenzia, potrebbe essere quello relativo alle prospettive stesse di Cairo Communication. Uno degli altri punti sarebbe relativo invece alle condizioni sospensive dell’offerta. Cairo ne ha prospettate due: la prima è l’adesione del 50% del capitale più un’azione; la seconda, una moratoria delle banche sul debito fino all’assemblea per l’approvazione del bilancio 2017. Urbano Cairo aveva preannunciato che il prospetto non avrebbe contenuto cambiamenti al proposito, ma nulla gli vieta di accontentarsi di un esito diverso. Secondo le agenzie, riprese per altro dal Sole 24 Ore, probabilmente dovrebbe essere dettagliato a quali condizioni e per quale soglia del capitale le azioni consegnate all’offerta potrebbero essere comunque ritirate anche se non si raggiungesse la maggioranza del capitale. Sulla moratoria va ricordato invece che è già in corso un negoziato tra RCS MG (il cui CdA avrà poi 5 giorni lavorativi di “fairness” per esprimersi sull’offerta, avvalendosi della consulenza di un advisor indipendente) e le banche creditrici, esposte in tutto per 420 milioni: se si chiudesse in tempi brevi sarebbe più semplice definire la portata della condizione sospensiva sul debito. E, ancora, chiarimenti sarebbero stati chiesti anche sulle prospettive di integrazione tra i mezzi e nella raccolta pubblicitaria. Al momento, per altro, non sono previste fusioni da parte di Cairo, per cui, su questo fronte, si potrebbe logicamente pensare a delle sinergie (ma anche allo stallo che si creerebbe se quest’ultimo non avesse la maggioranza ma “solo” il potere di ostacolare altri, ipotetici, accordi tra RCS MG e altri: tanto per fare un esempio, in queste settimane, si parla anche di un abbastanza fantomatico accordo tra quest’ultimo e Gruppo 24 Ore…). Su posizioni logicamente analoghe a quelle di Mediobanca, anche se non “allineate” a quest’ultima, si è espresso infine anche l’a.d. di Unipol, Carlo Cimbri che, alla domanda se sarebbe disponibile a valutare un’eventuale contro-proposta promossa da Mediobanca su RCS MG, ha chiarito: “Siamo allineati ai nostri interessi”, e ha ribadito le sue perplessità sull’attuale Ops di Cairo. “Se ce ne sarà meglio di questa per forza la valutiamo, come valuteremmo un miglioramento di quella di Cairo”, ha aggiunto. Unipol ha il 4,6% di RCS MG tramite Finsoe, mentre Diego Della Valle, che ha il 7,3%, ha già detto di essere “compratore e non venditore”. Intanto, ieri, in Borsa, RCS MG ha chiuso a +5,26%, a 0,60 euro, mentre il titolo di Cairo Communication è caduto del 4,67% a 4,58 euro.