Autore: Redazione
14/12/2016

RadiumOne, colui che condivide è nove volte più incline ad acquistare

Oltre al mobile, web, CRM e ai dati di campagna, gli sharing data sono importanti per i marketer per capire il consumer journey. Il report ha l’obiettivo di illustrare i vari segnali che il consumatore lascia sui canali marketing paid, earned, shared e owned

RadiumOne, colui che condivide è nove volte più incline ad acquistare

Qual è l’influenza delle condivisioni social sugli acquisti online? A questa domanda in molti hanno dato risposte. Le ricerche certamente non sono mancate, ma un elemento è sempre sfuggito alle analisi: lo sharing su dark social, ossia tutte quelle condivisioni che vengono effettuato attraverso canali di messaggistica, email e text messaging; secondo RadiumOne, queste valgono il 75% del totale degli share. Mattia Stuani, Managin Director di RadiumOne per l’Italia, ci illustra l’ultimo report in proposito, ottenuto dallo studio dei dati raccolti dal sistema Sharing Analytics Software installato sui publisher e sui brand partner. Lo strumento ha registrato, a livello globale, 1,5 miliardi di interazioni avvenute su svariati touchpoint digitali (Websites, Facebook, Twitter, YouTube, Whatsapp, Email, etc) di campagne svolte a livello internazionale, in 30 giorni, e i relativi comportamenti che hanno condotto a una conversione, sia essa un acquisto, un’iscrizione o un abbonamento. «L’insieme di chi condivide e chi interagisce con contenuti condivisi è 9 volte più incline all’acquisto, rispetto a chi non compie queste azioni. I self-sharer, ovvero quelli che si mandano i link da soli, hanno una propensione all’acquisto 16 volte maggiore rispetto a chi non invia link, ne a sè stesso nè ad amici». I bot (con questo termine si intende gli spider che producono traffico fraudolento) non rientrano nella ricerca, perché dovrebbero compiere azioni tipicamente umane: i bot “cliccano”, non condividono.