Autore: Redazione
17/06/2016

Publitalia: la raccolta vicina al +4% nel primo semestre

In occasione dell’incontro “Comunicare Domani” di ieri, il c.d. di Mediaset e anche a.d. della concessionaria ne ha anticipato il risultato per il periodo gennaio-giugno e delineato il nuovo approccio organizzativo e operativo con cui affronta il nuovo scenario mediatico

Publitalia: la raccolta vicina al +4% nel primo semestre

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Stefano Sala, consigliere delegato di Mediaset e a.d. di Publitalia

Dialogando con Marco Girelli, ceo di OMG e v.p. di AssoCom, in occasione dell’incontro “Comunicare Domani”, la cui edizione 2016 si è tenuta ieri, Stefano Sala, consigliere delegato di Mediaset e a.d. di Publitalia, ha offerto alla platea un’interessante panoramica sul mercato e le sue problematiche e opportunità, oltre a fare il punto della situazione sull’andamento della concessionaria e le sue strategie di sviluppo. In realtà, come ha detto e fatto capire, le due cose “si tengono” strettamente, perché l’evoluzione del primo dev’essere seguita, se non anticipata, dalla seconda. La quale, non a caso, si è anche riorganizzata, articolando la propria presenza territoriale in agenzie con mandati, al di fuori di Milano e Roma, e con l’innesto di nuovi talenti a completare una squadra già collaudata, con esperti come Marco Manfredi, d.g. Innovation, Gianluigi De Toffol, vice d.g. e responsabile linea agenzie, e il direttore new business Luigi Ciardiello mentre, tra i primi, si possono citare il d.g. Marketing Matteo Cardani, il d.g. Clienti Matteo Sordo, il direttore CrossMedia e Branded Entertainment Andrea Scotti, il d.g. Centri Media Nicola Lussana e, per Mediamond, l’a.d. Davide Mondo, il d.g. Radio Paolo Salvaderi e la Head of Technology e Business Development Paola Colombo. «Ma, al di là degli uomini – ha detto Sala – quello che conta è il rapporto di collaborazione che abbiamo stabilito con l’editore, per lavorare su un portafoglio sempre più crossmediale, anche se la tv resta saldamente il nostro core business.

Ma i vari accordi con Iol, Yoox, Banzai, Shazam, Finelco e Mondadori per R101, dicono da soli come, con Mediaset, operiamo ormai su uno spettro di attività decisamente allargato, con un’organizzazione a matrice e piatta che ci permette di unire visione a velocità». Il mercato da affrontare è quello che ora ha ripreso a crescere a una cifra dopo anni di decremento a due cifre, ma il trend è positivo da 15 mesi e Sala ha preannunciato che il primo semestre dovrebbe consolidare una crescita della raccolta di circa il +4%, qualche decimale meno rispetto ai primi 4 mesi come conseguenza del fatto di non beneficiare degli Europei di calcio attualmente in corso. Anche se pure giugno dovrebbe segnare un leggero segno +. «VADB, acronimo di Video, Audio, Digital e Broadcasting, è il nostro driver – ha aggiunto -. Ma la tv, nel suo complesso, ha davanti a sé un grande futuro, il tempo speso davanti al piccolo schermo resta alto e gli stessi operatori digitali se ne avvalgono pubblicitariamente per la loro comunicazione: anche in Italia, che assorbe i tre quarti del loro spending complessivo di 250 milioni di euro, la cui quota a nostro appannaggio rappresenta ormai l’8% della nostra raccolta».

Ovvio, comunque, che il futuro del mezzo sia da affrontare in logica ibrida, con contenuti che possano andare anche sui device digitali, con un’attenzione anche all’audience differita e non lineare e un orientamento verso l’addressable tv. E analogo carattere avranno anche i ricavi e, cioè, anche attraverso il programmatic – che, sempre secondo Sala – arriverà a riguardare anche appunto la tv, la pay e lo streaming on demand. Dal 2017, intanto, sarà operativo l’automatic per il planning mentre, per quanto riguarda gli ascolti, l’orientamento verso la total audience imporrà il ricorso a un mix tra panel e dati censuari. In più, ha sottolineato sempre l’a.d., la tv non ha il problema dell’adblocking e questo le permette un primato assoluto in termini di tempo dedicato alla fruizione della pubblicità da parte degli spettatori rispetto ai pochi secondi di permanenza sui device mobili. «Già l’anno prossimo - ha infine ricordato - sarà disponibile il protocollo Hybrid Broadcast Broadband TV, che armonizzerà la trasmissione tradizionale, l’IPTV e i contenuti di intrattenimento a banda larga con gli apparecchi collegati a internet. Noi stiamo già ora incrociando la nostra banca-dati con quelle di alcuni clienti, e la possibilità di offrire contenuti profilati quasi alle singole persone, pur nel rispetto della privacy, arriverà quindi a breve anche sui canali generalisti».