Il programmatic pronto a sfidare l’Ad Blocking
Secondo quanto emerso dai risultati di due ricerche, il fenomeno del blocco pubblicitario genera effetti negativi nell’intero mercato in cui si muove il programmatic advertising
Ad Blocking e Programmatic Advertising non vanno d’accordo, per niente. A confermarlo sono i quasi 2 mila marketer statunitensi intervistati a febbraio da RBC Capital Markets e Advertising Age, che hanno messo in evidenza come il fenomeno del blocco pubblicitario genera effetti negativi nell’intero ecosistema della programmatic adevrtising. Di questo parere sono i tre quarti degli intervistati, con un 58% che ammette l’esistenza della problematica e un 20%, invece, che ne rileva effetti molto negativi. C’è anche chi, al contrario, pensa che l’Ad Blocking possa sortire qualche effetto positivo nel mercato programmatico: si tratta di un 8% del totale. A sostegno di questa tendenza è stata recentemente presentata anche un’altra ricerca di Cowen and Company, nella quale si fa luce sul fatto che questo è uno dei maggiori problemi che affligge i buyer a stelle e strisce che investono in programmatic, a pari merito con le frodi (47%). Prima ancora di quest’ultimi si posizionano, con il 53% delle preferenze, le difficoltà nelle misurazioni di annunci fatti su diversi dispositivi.