Autore: Redazione
14/04/2016

Il programmatic pronto a sfidare l’Ad Blocking

Secondo quanto emerso dai risultati di due ricerche, il fenomeno del blocco pubblicitario genera effetti negativi nell’intero mercato in cui si muove il programmatic advertising

Il programmatic pronto a sfidare l’Ad Blocking

Ad Blocking e Programmatic Advertising non vanno d’accordo, per niente. A confermarlo sono i quasi 2 mila marketer statunitensi intervistati a febbraio da RBC Capital Markets e Advertising Age, che hanno messo in evidenza come il fenomeno del blocco pubblicitario genera effetti negativi nell’intero ecosistema della programmatic adevrtising. Di questo parere sono i tre quarti degli intervistati, con un 58% che ammette l’esistenza della problematica e un 20%, invece, che ne rileva effetti molto negativi. C’è anche chi, al contrario, pensa che l’Ad Blocking possa sortire qualche effetto positivo nel mercato programmatico: si tratta di un 8% del totale. A sostegno di questa tendenza è stata recentemente presentata anche un’altra ricerca di Cowen and Company, nella quale si fa luce sul fatto che questo è uno dei maggiori problemi che affligge i buyer a stelle e strisce che investono in programmatic, a pari merito con le frodi (47%). Prima ancora di quest’ultimi si posizionano, con il 53% delle preferenze, le difficoltà nelle misurazioni di annunci fatti su diversi dispositivi.