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Il programmatic deve sviluppare partnership più forti con i brand

Autore: Redazione


Secondo una ricerca effettuata recentemente da Rocket Fuel, il 93% dei professionisti del settore si sentono più sotto pressione rispetto al passato nel dover dimostrare il successo delle proprie campagne

I brand e le agenzie anticipano e guidano l’evoluzione della tecnologia. Quello che una volta era un rapporto fornitore-cliente si è trasformato ora in un modello di partnership più collaborativo e più forte. Il programmatic prima veniva usato in particolare per il direct response, permettendo di ottimizzare performance, conversioni, leads, booking e vendite ma ora viene sempre più utilizzato per le brand campaign. Il consolidamento di un brand un tempo avveniva grazie alla pubblicità in tv, alla cartellonistica, alle sponsorizzazioni, alla pubblicità su carta stampata, agli eventi e alla stampa, ma il feedback con queste tecniche tradizionali è sempre stato lento e impreciso. Il programmatic permette, invece, di collegare i brand alle campagne direct response e di applicare in tempo reale gli insight delle attività alle future campagne. La ricerca   I risultati della ricerca di Rocket Fuel condotta intervistando i marketer europei rivela che il 93% dei professionisti del settore si sentono più sotto pressione rispetto al passato nel dover dimostrare il successo delle campagne. Sono quindi alla ricerca di mezzi più veloci, più efficienti e trasparenti per raggiungere i migliori risultati. I contenuti, i social media e le diverse forme di display advertising sono sempre più impiegate come strategie ‘go-to’ per la costruzione del brand sui canali digital. Con i video e gli altri formati creativi di forte impatto, disponibili via programmatic, è possibile potenziare le campagne brand con nuove opportunità creative. Con la possibilità di sincronizzare le campagne brand tra tv e online, di utilizzare i dati del “mondo reale” come posizione e tempo meteorologico e di raggiungere gli utenti indipendentemente dal dispositivo che utilizzano in un determinato momento, i brand possono raggiungere le persone sempre più efficacemente. Il moment scoring Rocket Fuel sta focalizzando il proprio impegno su questo aspetto, puntando a essere sempre un passo avanti. La nostra tecnologia basata sull’intelligenza artificiale identifica le persone all’interno del target di riferimento di un brand, e incrocia enormi volumi di dati, in modo da poterli raggiungere non solo nei “posti” giusti, ma anche nel momento più indicato, cioè quando c’è una maggiore possibilità che vengano influenzati dalla pubblicità. Questo è quello che abbiamo chiamato Moment Scoring, e non solo riduce i costi per il raggiungimento degli obiettivi della campagna, ma evita la sovraesposizione e riduce gli sprechi. La trasparenza del programmatic offre nuove opportunità per i brand Mentre le tecniche aggressive per il raggiungimento delle conversioni possono avere buoni risultati a breve termine, l’impatto a lungo termine può essere dannoso. I marketer devono fare attenzione a non cadere in questa trappola con il programmatic. Riuscire a considerare contemporaneamente da un lato il brand e dall’altro le campagne direct response permetterà sia il successo a lungo termine che quello a breve termine. Con il programmatic è possibile avere link chiari e dimostrabili tra l’uplift del marchio e le performance del direct response. Questa può non sembrare una grande rivelazione, ma la possibilità per i marketer di mostrare gli effetti di una campagna brand sulle vendite con chiara evidenza è certamente una buona notizia. Il programmatic offre nuovi strumenti per mostrare i risultati delle campagne. Gli analytics possono misurare i risultati rispetto alle metriche del brand come l’awareness, l’engagement, la preferenza e la predisposizione all’acquisto. I marketer sono ora in grado di utilizzare più velocemente i feedback per ottenere insight sia dalle campagne brand che da quelle direct response da sfruttare sia per la strategia media che per la creatività. Infatti, l’86% dei marketer dice che le campagne brand devono essere collegate ai dati direct response. Grazie a questi nuovi sviluppi, il programmatic offre opportunità di partnership per brand e agenzie. Con gli insight di nuova generazione e con un approccio integrato tra brand e direct response, i marketer sono in grado di applicare il programmatic alla loro strategia invece di utilizzarlo come semplice tool media. Si tratta del “Marketing That Learns” che permette ai marketer di mostrare realmente come stanno aiutando le proprie aziende a crescere. <

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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