Autore: Redazione
04/02/2016

Privacy Shield, trovato il nuovo accordo sul trasferimento dei dati

Europa e Usa martedì hanno sostituito il patto di Safe Harbor, in vigore da oltre 15 anni, dopo che lo scorso ottobre la corte europea lo aveva già dichiarato non valido

Privacy Shield, trovato il nuovo accordo sul trasferimento dei dati

Per oltre 15 anni la condivisione dei dati commerciali tra Stati Uniti ed Europa è stata regolata dall’accordo di Safe Harbor e ha consentito alle imprese americane di conservare i dati personali degli utenti europei, sia in Europa che negli Usa. L’accordo, entrato in vigore nell’ottobre del 1998, ha riguardato in prima battuta le aziende attive nel business di internet, il cui scopo inizialmente era quello di immagazzinare dati impedendo la perdita accidentale o la rivelazione di dati personali. Ma ora le cose sono cambiate: martedì scorso funzionari Usa e Ue hanno trovato un accordo sulla condivisione dei dati, il quale ha sostituito Safe Harbor, già dichiarato non più valido in seguito a una sentenza della Corte Europea. Lo scorso ottobre, infatti, Max Schrems un privato cittadino austriaco ha vinto la sua battaglia contro il colosso di Zuckerberg in quanto il trasferimento dei dati personali negli Stati Uniti è stato ritenuto lesivo della privacy. Sono ancora pochi i dettagli sul nuovo accordo, denominato Privacy Shield, il quale sta ancora aspettando l’autorizzazione dalle autorità europee. Nonostante una mancanza di chiarezza generale, fonti attendibili hanno fatto sapere che per altri tre mesi verranno prorogati i termini del precedente accordo, in modo da permettere alle company di trasferire legalmente e in modo sicuro i dati tra i due continenti. Il percorso di avvicinamento alla soluzione non è state facile né veloce, soprattutto dopo che l’originale scadenza del 31 gennaio era saltata, preannunciando all’orizzonte scenari inquietanti. Christopher Oswald, vp of advocacy at the Direct Marketing Association si è dimostrato soddisfatto dell’accordo e ha applaudito “la costante dedizione e lo spirito di collaborazione tra i funzionari dei due continenti coinvolti in questi complicati negoziati, che si sono conclusi con un successo”.