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Prime Real Time: cosa c’è da sapere dopo l’acquisizione da parte di Triboo Media

Autore: Redazione


Lungo scambio di battute con il Managing Director Cristina Pianura: per ora sede, brand, team e offerte commerciali rimangono distinte. «Soddisfatti dei primi feedback da parte del mercato, ma il tema vero è portare valore aggiunto alla filiera». Per quest’anno le sfide sono Native, Nuovi Formati, Dati e Mobile

Cristina PianuraA due mesi dall’annuncio dell’acquisizione di Prime Real Time da parte di Triboo Media, il Managing Director della società attiva nel programmatic advertising, Cristina Pianura, è soddisfatta dei primi feedback ricevuti dal mercato. «Abbiamo riscontrato favore e approvazione da più parti: la nostra industry sta, infatti, cominciando a comprendere appieno che i veri competitor sono Facebook e Google ed è con loro che bisogna confrontarsi. La nostra vision è imperniata attorno alla necessità di creare aggregazione e mettere insieme i vari attori della domanda e dell’offerta per essere in grado di competere con gli Over The ToP», ha commentato a DailyNet. E sul tema dell’integrazione con Triboo Media, Pianura non ha dubbi: «Per ora Prime Real Time rimane un brand autonomo, con una sede e un team indipendenti dalla capogruppo, con cui si creeranno sinergie qualora una collaborazione porti davvero valore aggiunto. Per il  2016 quello che abbiamo in mente è questo». Triboo Media ha acquisito il ramo italiano di Prime Real Time da Adform e alcuni fondi per 2,6 milioni di euro. Nel 2014 l’azienda ha realizzato ricavi per 2,9 milioni di euro con un EBITDA margin del 9%, mentre nei primi sei mesi del 2015 il fatturato si è attestato a 2,4 milioni di euro, con un EBITDA margin del 10%.

Prime Real Time e Triboo Media: una mission condivisa e complementare Tornando al discorso di fare sistema, Pianura parla di visione strategica e di via privilegiata per crescere in modo sano e soddisfacente. «La mission di Prime Real Time è sempre stata quella di abilitare la domanda all’offerta e viceversa, creando massa critica e facendo fare un salto dimensionale o qualitativo ai vari editori premium, consentendo così di dare una risposta rapida, efficiente e compatibile agli attori del Programmatic Advertising. Stare in Triboo Media ci permette di proseguire questa mission, con un vantaggio notevole: più focus sul core business, più investimenti sui nostri assets, senza perdere il nostro storico posizionamento», ha spiegato Pianura. Dalla sua, Triboo Media acquisisce importanti competenze andando a presidiare un’area di mercato in grande ascesa e dalle enormi potenzialità «di fronte a un comparto che richiede grandi dimensioni, flessibilità e capacità di sperimentazione. Se la prima caratteristica è tipica di Triboo Media, la seconda e la terza rappresentano l’anima di Prime Real Time e, perché no, i suoi punti di forza. L’unione di questi elementi crea un circolo virtuoso», ha puntualizzato Pianura. Prime Real Time, l’acquisizione non tocca autonomia e offerta commerciale Prime Real Time finora si è appoggiata principalmente ad Adform anche se ha aperto a collaborazioni con alcune piattaforme, come Rubicon Project. «L’acquisizione da parte di Triboo Media apre a scenari inediti che potrebbero concretizzarsi in nuove collaborazioni o a ulteriori sviluppi di asset interni. Quello che è sicuro, però, è che Prime continuerà a creare laboratori di business e che l’ingresso della società nell’ecosistema di Triboo Media si iscrive in questo solco, forte di un apprezzamento dell’industry sui temi della specializzazione tecnologica e del nostro posizionamento premium. Ci tengo a precisare che Prime Real Time non si sostituisce al lavoro di TAG Advertising e Leonardo ADV o viceversa: in altre parole non è  in programma una integrazione tecnologica o commerciale tra concessionarie. Gli editori Partner di Prime Real Time continueranno a essere seguiti essenzialmente dal nostro Team nel pieno rispetto della strategia di Triboo Media che non punta a cannibalizzare le realtà acquisite, ma piuttosto fare  in modo che le specificità di ciascun brand commerciale emergano e siano ottimizzate al massimo». Una strategia costruita intorno alla volontà di portare valore aggiunto Proprio il tema della qualità è molto caro a Prime Real Time. «Da quando siamo nati, nel 2013, abbiamo sviluppato relazioni 1to1 con i publisher, esaltandone le specificità e al contempo creando opportunità per loro. Con questo obiettivo Prime Real Time, dall’anno scorso, opera con un rinnovato posizionamento costruito attorno alla creazione di una Virtual SSP per formati Rich Media evoluti, soluzioni che molte realtà tendono ancora a transare per via diretta. «La nostra offerta è piaciuta molto e la gran parte dei player ha cominciato ad approcciarle con successo. La nostra “Virtual SSP” è una piattaforma di interscambio su cui possono accedere publisher premium e su cui implementiamo deal per soggetti terzi - precisa Pianura -. È un vero e proprio PMP on demand dalla grande flessibilità, in cui non ci comportiamo da rivenditori ma da abilitatori di flusso tecnologico. In questo contesto oltre allo sviluppo di formati Adform, si sono inserite diverse partnership, come quella con Shaa, che ha permesso di proporre ai loro interlocutori, i loro formati proprietari». Dati, native e mobile: le sfide dell’anno appena iniziato «Oltre al lavoro sui formati, il focus di Prime Real Time è tutto sui temi del Dato, del Native e del Mobile. Sul primo fronte, abbiamo lanciato verso la fine dell’anno scorso il primo marketplace italiano del Dato. Un dato “verticale” e non “generalista”, in grado di profilare le intenzioni di acquisto dell’audience, ricavato dall’ingresso di vari editori su queste DMP e costruire una domanda che fino a poco tempo fa semplicemente non esisteva - racconta Pianura -. Poi stiamo pensando di lavorare anche col Native Programmatic, un argomento molto caldo, ma non abbiamo fretta, vogliamo prima individuare un business model vincente e posizionarci come un Partner strategico, andando a colmare il gap tecnologico che sta vivendo il mercato. Infine - ha concluso -, concentreremo le nostre energie per dare vita a soluzioni mobile di qualità, cercando di ridurre un gap che in questo caso è legato soprattutto alla User Experience».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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