Autore: Redazione
19/05/2016

PHD e Ciaopeople: tempo di digital detox?

Si è aperto con questo interrogativo il primo appuntamento che fa parte del ciclo di tre conferenze “PHD Evolutionary”. Nell’incontro di ieri sono stati presentati i risultati della ricerca “Disconnect to Reconnect”

PHD e Ciaopeople: tempo di digital detox?

E’tornato l’appuntamento con il ciclo di conferenze targate PHD Evolutionary dopo il successo della scorsa edizione. Ieri, presso il TAG di Milano, si è tenuto “Disconnect to Reconnect”, il primo dei tre incontri in programma nel quale l’agenzia guidata in Italia dal managing director Vittorio Bucci ha raccontato i risultati della ricerca sul rapporto degli italiani con la tecnologia condotta in collaborazione con il gruppo editoriale leader nel campo digitale Ciaopeople Media Group. Uno studio che ha messo in evidenza le abitudini e le manie della “società della connessione” nell’era della digitalizzazione dei media. Se la modalità “on” è la routine, a fare la differenza può essere la “digital detox”. E se per alcuni la “disconnessione” appare come una provocazione, per altri è diventata una necessità. Per tutti - questa la riflessione che intende stimolare PHD - è un’opportunità. Per una diffusione virale e ironica dei risultati è stato prodotto anche un video (creatività ed esecuzione a cura di Ciaopeople) che racconta i profili digitali degli italiani tratteggiati nella ricerca attraverso diverse situazioni di vita quotidiana. Tre sketch che evidenziano il diverso approccio alla tecnologia di consapevoli (25%), entusiasti (21%), funzionali (21%) e nostalgici (33%). E grazie alla collaborazione editoriale di Nerd2 è stata, inoltre, realizzata la raccolta di comic strip “I Dis-Connessi”, con tre episodi declinati dagli sketch del video. I risultati della ricerca Nell’istantanea che PHD Italia e Ciaopeople Media Group hanno scattato nell’analizzare il rapporto degli italiani con la tecnologia sono emerse diverse tendenze: siamo smartphone dipendenti, social media addicted e tecno-entusiasti, ma anche convinti del fatto che la tecnologia rischia di farci perdere il gusto delle cose semplici, mette in pericolo la nostra privacy e ci ha reso persone più sole. Di seguito riportiamo più nel dettaglio alcune evidenze emerse dal rapporto “Disconnect to Reconnect”: - Checking habit: l’abitudine di controllare il cellulare per verificare l’arrivo di nuove mail, notifiche o messaggi, è diventata un rito del risveglio, ma anche della buonanotte, e ha sostituito altre abitudini del mattino. Per quasi cinque italiani su dieci (45% del campione) controllare il cellulare è il primo gesto del risveglio e quando si tratta di 18-24enni la percentuale sale al 75%; - Dipendenza da smartphone: il 49% degli italiani considera lo smartphone “un oggetto che semplifica la vita”; solo il 18% non ne farebbe mai a meno e il 12%, se potesse, rinuncerebbe ad averlo, ma un buon 28% dichiara di controllarlo “ogni volta che arriva una notifica” e il 29% del campione si dice “infastidito” all’idea di essere disconnesso da internet per qualche ora; - Tecnologia si, ma… : l’86% degli intervistati si dice molto o abbastanza d’accordo sul fatto che alla tecnologia bisogna dire sì solo “se semplifica la vita anziché complicarla” e il 41% del campione, inoltre, concorda con la scelta di chi decide di spegnere il cellulare per “disintossicarsi”; - Chatta, leggi e compra: condivisioni sui social, news e acquisti sono i tre punti fermi della vita on-line; - Tecno-entusiasti vs. Tecno-scettici: gli italiani si dividono tra tecno-entusiasmo e tecno-scetticismo. Uno su due pensa che “saremo sempre connessi ovunque e gratis” e più di tre su dieci che “faremo tutto con il cellulare”, ma il 44% sostiene che “qualsiasi aspetto della nostra vita sarà sorvegliato e monitorato” e il 28% che “ci vedremo molto meno spesso di persona”; - Se avessi un’ora in più al giorno... : “Farei tutto quello che faccio ma con più calma” la risposta più gettonata, indicata dal 22% degli intervistati; tra i più giovani, però, pesa maggiormente la mancanza di sonno (“dormirei” è la prima risposta tra i 18-24enni). - Dimmi come usi la tecnologia e ti dirò chi sei: quattro i profili digitali degli italiani che emergono dalla ricerca: i consapevoli (25%) che fanno un uso massiccio della tecnologia, ma con spirito critico; gli entusiasti (21%), i veri innamorati del tech; i funzionali (21%) la utilizzano per semplificarsi e organizzarsi la vita, ma sanno prendersi tempi e spazi; infine i nostalgici (33%) che si sentono infastiditi dall’intrusione della tecnologia nella loro vita. Appuntamento a giugno e ottobre PHD Evolutionary proseguirà poi a giugno con il suo secondo appuntamento: “Shaker”, progetto sviluppato con l’Università di Pavia per indagare (prima ricerca del genere in Italia) l’impatto della sharing economy nel nostro Paese. Il ciclo di conferenze si chiuderà in ottobre con l’evento dedicato alla convergenza di marketing e tecnologia sul tema “Artificial Intelligence”, con la possibile presenza di Kevin Kelly (scrittore, ambientalista e tecnologo, cofondatore ed ex direttore di Wired), che accompagnerà PHD anche al prossimo Festival della Creatività di Cannes.