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Pavesi lascia la presidenza di Assorel e auspica un’associazione unica. “Tiepida” la risposta del PR Hub

Autore: V Parazzoli


Il primo ha rassegnato le sue dimissioni con sei mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato e si augura una maggior intesa con la piattaforma di AssoCom: la quale però, come spiega Andrea Cornelli, ha per ora una diversa agenda di obiettivi

Sarà il nuovo presidente di Assorel, che verrà eletto il 15 novembre direttamente dall’assemblea delle attuali 19 associate, a governare le prossime strategie dello storico organismo delle società di RP dalla cui guida si è dimesso nei giorni scorsi Alessandro Pavesi, a 18 mesi dall’insediamento e a meno di 6 da quella che sarebbe stata la scadenza naturale del suo mandato.

Le parole di Pavesi

«In realtà – come spiega quest’ultimo a DailyMedia – la decisione di lasciare l’avevo già presa da tempo ma, anche, finora rinviata per contribuire a completare un percorso di messa in sicurezza dell’associazione dopo l’uscita di una serie di agenzie che poi hanno dato vita al PR Hub, a marzo del 2015, di sviluppo del programma sulla cui base ero stato eletto e delle iniziative a tutela delle associate, nonché delle attività che la vedono coinvolta a livello internazionale in quanto membro di ICCO, che è la Federazione delle associazioni del nostro comparto. Indubbiamente ho avuto anche un compito di garanzia e ringrazio tutti i membri del Consiglio Direttivo per l’aiuto che mi hanno dato e l’impegno profuso nelle varie aree tematiche e nelle problematiche che ci riguardano. Ora si apre un’altra fase progettuale da portare avanti, che io auspico vada nella direzione dapprima di superare completamente pregiudiziali steccati tra associazioni che operano in definitiva per obiettivi - non solo istituzionali - spesso comuni e, poi, come spero, perché si possa vagliare la fattibilità di dar vita a un organismo unico di rappresentanza di tutta la categoria».

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Assorel va avanti per la sua strada

Cosa che, per altro, piacerebbe anche a ICCO, di cui, invece, dal prossimo anno, sarà full member (dopo un 2016 senza diritto di voto) anche AssoCom, cui fa capo appunto il PR Hub: anche perché, questa situazione di convivenza nella Federazione stessa di due associazioni del medesimo Paese sarà, di fatto, un’anomalia unica tra tutti i 48 che ne fanno parte. Di sicuro, c’è, per ora, che Assorel va avanti per la sua strada e così pure il PR Hub, che ha raggiunto quota 28 a livello di associate ad AssoCom che ne fanno parte. Il percorso per una loro possibile ed eventuale convergenza societaria, quindi, se mai verrà intrapreso, sarà comunque lungo e complicato, non foss’altro anche perché richiederebbe un disponibilità reciproca a rinunciare a qualcosa delle proprie idee mentre ancora “brucia”, se così la si può definire, la “scissione” promossa dall’ex presidente di Assorel, Andrea Cornelli che, con il nucleo iniziale di una decina di fuoruscite da quest’ultima, ha contribuito poi a dar vita appunto al PR Hub, che è poi a sua volta entrato a far parte dell’associazione guidata da Marco Testa.

Creazione di una nuova unica associazione delle RP

E lo stesso Cornelli, da noi interpellato, si fa portavoce di una posizione che si può definire “tiepida” nei confronti dell’ipotesi di un grand rassemblement che sfoci successivamente nella creazione di una nuova unica associazione delle RP. «Per quanto posso dire a livello personale - spiega - penso che PR Hub e AssoCom abbiano la massima disponibilità, come già ora avviene, a confrontarsi con qualsiasi altra associazione e in particolare, per quanto ci riguarda, come piattaforma collaborativa e di condivisione delle relazioni pubbliche, con Assorel, perché abbiamo una serie maggiore di tematiche comuni, dalle gare e i contratti alla tutela giuridica delle società di RP.

PR Hub ha già un programma di sviluppo di nuovi obiettivi

Ma proprio per quell’idea diversa delle Relazioni Pubbliche che abbiamo e, cioè, adeguatamente fluida come impone l’evoluzione di un mercato in cui non esistono più confini definiti tra professioni della comunicazione e che ci ha spinti a creare il PR Hub, per ora non sentiamo né l’esigenza né l’opportunità di un’associazione unica di categoria. Per contro, finito il nostro periodo di consolidamento in AssoCom, con il nuovo ciclo che si aprirà dal 2017, legato al nuovo presidente, il PR Hub ha già un programma di sviluppo di nuovi obiettivi, anche in termini di marketing associativo».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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