Opera: ai cinesi andrà solo “metà” della società
Salta l’affare per la vendita dell’azienda norvegese a un’alleanza cinese, che rinegozia l’affare escludendo diversi asset rispetto all’intesa di febbraio
L’acquisizione di Opera da parte di un conglomerato di aziende cinese non si farà più. Anzi si farà ma solo in parte. La società norvegese proprietaria dell’omonimo browser e attiva nel segmento della pubblicità online, infatti, ha annunciato che la trattativa conclusa a febbraio di quest’anno salterà a causa della mancanza dell’approvazione delle autorità competenti.
L’evoluzione della trattativa: i cinesi comprano il browser
In alternativa, il gruppo di papabili acquirenti costituito da aziende quali Qihoo 360 Technology Co e Beijing Kunlun Tech Co ha detto di aver raggiunto un accordo per rilevare alcune parti del consumer business di Opera, tra cui lo stesso browser e le app operations, per 600 milioni di dollari. Inizialmente l’affare doveva includere anche i servizi advertising e di marketing, quelli tv e le app di gaming per una valutazione complessiva pari a 1,2 miliardi.
Tempi tecnici
La nuova operazione dovrebbe chiudersi tra il secondo e il terzo trimestre dell’anno. Non sono state rivelate le ragioni precise per cui le condizioni della prima offerta non sono state ritenute valide. In ogni caso il deal è soggetto all’approvazione dei soggetti competenti americani e cinesi.