Autore: Redazione
23/06/2016

Le notizie vengono condivise senza essere state lette

Il 59% delle news vengono ritwittate senza che nessuno clicchi sul link dell’articolo secondo uno studio della Columbia University e dell’Institut de France presentato durante il convegno annuale della Acm Sigmetrics

Le notizie vengono condivise senza essere state lette

Per leggere un articolo ci vuole tempo e concentrazione. Per condividerlo, basta un attimo. Secondo uno studio della Columbia University e dell’Institut de France, oltre il 50% delle notizie vengano condivise dagli utenti di Twitter senza essere aperte. La ricerca, presentata durante il convegno annuale della Acm Sigmetrics, nasce per verificare in che modo e da che fonti gli utenti di Twitter accedono alle informazioni. Per farlo, i ricercatori hanno analizzato tutti i tweet circolati in un mese durante la scorsa estate e al cui interno fosse contenuto un link accorciato con bit.ly che rimandasse a un articolo delle principali testate giornalistiche in lingua inglese. Incrociando questi dati con i registri di bit.ly, i ricercatori hanno verificato inoltre quanti click avesse ricevuto ogni link retweettato, ottenendo fondamentalmente un identikit della news virale su Twitter. I risultati Non sono i siti di notizie a decidere cosa diventerà virale: le notizie che hanno maggior fortuna, infatti, sono quelle proposte inizialmente da qualche utente, e non quel 2% del totale che le testate decidono di promuovere con i propri account. La vita di una notizia inoltre è più lunga di quanto si pensi: circa il 18% dei link nello studio ha continuato a essere cliccato anche a 2 settimane dalla pubblicazione. Il numero di condivisioni di una notizia non è un indice valido di quanto sarà letta. Il 59% di tutti i link condivisi nello studio non sono mai stati aperti dagli utenti. “Le persone sono molto più veloci a condividere un articolo di quanto non siano a leggerlo”, sottolinea Arnaud Legout, ricercatore dell’Institut de France che ha collaborato allo studio. “È una caratteristica tipica del consumo d’informazioni moderno: ci si fa un’opinione basandosi su un sommario, o sul riassunto di un sommario, senza tentare in alcun modo di approfondire”. Una scoperta, assicura il ricercatore, importante anche per chi si occupa di social network: “I nostri risultati - continua Legout - dimostrano che condividere un contenuto e leggerlo realmente sono due cose ben distinte. I like e le condivisioni non sono un indicatore significativo della popolarità di un contenuto, e questo vuol dire che la stessa industria deve rivedere i misuratori che utilizza per valutare la popolarità sui social network”.