Autore: Redazione
08/02/2016

L'Oréal Usa, niente trading desk in house

AdAge rilancia un’indiscrezione ma l’azienda ribatte e precisa subito: “Non abbiamo intenzione di portare le attività legate al programmatic in casa”. Per adesso

L'Oréal Usa, niente trading desk in house

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Lubomira Rochet

“L’Oréal Usa non ha intenzione di portare le attività programmatic in house. L’approccio su cui ci stiamo focalizzando sarà una partnership con la nostra agenzia media di riferimento (MEC, ndr) per il supporto dal punto di vista delle nostre decisioni, delle operazioni, tecnologico e relazionale”. Così un portavoce della multinazionale ha risposto a un articolo di AdAge secondo cui L’Oréal sarebbe stata pronta a creare un trading desk per gestire direttamente le operazioni di acquisto di pubblicità. L’indiscrezione si basava sull’apertura di una posizione lavorativa da parte dell’azienda: un assistant vp of precision advertising information technology, con esperienza nella supervisione di piattaforme dmp e dsp per la costruzione in-house di un trading desk. Secondo la testata, la figura dovrebbe avere il compito di individuare “quali piattaforme potranno essere sperimentate e configurate per un acquisto efficente e per il tracciamento del buying”. Una fonte inizialmente ha confermato la notizia salvo poi la smentita arrivata dall’azienda. Come fa notare AdAge, la scelta di L’Oréal non sorprenderebbe più di tanto: sono diverse le realtà che hanno deciso di creare trading desk, tra queste P&G, Walmart e Kellogg. Il motivo? I trading desk garantiscono maggior controllo sui temi della trasparenza e delle frodi. E anche lo stesso chief marketing officer, Lubomira Rochet, aveva confermato ad AdAge di stare pensando a diverse opzioni in materia di programmatic trading.