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Nielsen conferma la crescita del 3% negli investimenti pubblicitari 2016

Autore: S Antonini


Si è aperto ieri, in Sardegna, Linkontro, l’evento annuale organizzato dalla società di ricerche di mercato; la fiducia degli italiani sta lentamente crescendo, ma i consumi restano stagnanti. La tv, in tema di media business, conserva un impatto call to action importante sul pubblico

Si è aperto all’insegna dell’ottimismo, comunque molto moderato, Linkontro Nielsen 2016, il convegno annuale che l’istituto di ricerche di mercato organizza presso il resort Forte Village di Santa Margherita di Pula, a Cagliari. Ottimismo moderto, dunque, sulla ripresa della fiducia da parte degli italiani, più alta nel primo trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma in lieve calo in confronto all’ultimo trimestre 2015. Ottimismo, inoltre, sulla crescita degli investimenti pubblicitari nel 2016, che Nielsen indica intorno al 3%, come dichiarato anche dal presidente di Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi (vedere DailyMedia del 17 maggio 2016, ndr). Il dato è comunque al lordo del contributo delle piattaforme web non rilevate come Google e Facebook. Se a livello di volumi la televisione continua a essere il mezzo più rilevante (al netto delle piattaforme di cui non si conoscono i dati di fatturato), internet è il mezzo che cresce più velocemente nel primo trimestre di quest’anno. Rispettivamente, un incremento del 5,1% contro il 7,8%, con ricavi pubblicitari a quota 975 milioni circa contro poco oltre 106. Se anche il rapporto è sempre favorevole alla tv, avverte Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen, i budget si stanno sempre più spostando sul web. «In una situazione in cui il digitale cresce in termini di comunicazione e crescono gli utenti connessi, la tv conserva un impatto call to action importante su tutto il pubblico, più o meno connesso - commenta Fantasia -. Inoltre, genera ricerche in rete. Per questo i due canali devono essere integrati». In questo contesto, il mobile è un’area su cui investire. Infatti, il second screen fa “esplodere” i contenuti della tv «che se è impattante genera immediatamente una reazione nel consumatore che va a cercare su internet» e magari effettua un acquisto. La correlazione tra contenuti editoriali e native advertising è evidente: «Attraverso l’indicizzazione di Google è possibile far emergere contenuti rilevanti per un determinato prodotto, in grado di creare un terreno fertile per una successiva campagna», è il suggerimento di Fantasia. Tornando alla fiducia, l’indice passa da 57 del primo trimestre 2015 a 59 del primo trimestre 2016, ma a dicembre scorso era a quota 61. L’Italia resta indietro rispetto alla media europea, attestata sugli 81 punti, con Germania e UK che fanno da traino a quota 97, seguiti da Spagna (74) e Francia (64). Lavoro e disponibilità finanziarie sono le priorità degli italiani, rispetto alle quali continuano a sentirsi abbastanza insicuri, alimentando la prudenza negli acquisti. Qualche numero: il 19% ha paura di perdere il posto di lavoro, in miglioramento di 9 punti rispetto al primo trimestre 2015; il 73% nutre preoccupazioni serie sullo stato delle proprie finanze, contro il 75% dell’anno scorso; il 79% non è ancora pronto a compiere acquisti (-3 punti). Il 24% degli italiani non ha abbastanza denaro da spendere dopo aver soddisfatto i bisogni italiani, -1 punto percentuale rispetto al primo trimestre 2015. Il risparmio è ancora una priorità e si attesta a quota 35%, solo di 2 punti in meno rispetto al 2015: « Nel 2016 ci aspettiamo situazione stabile rispetto alla propensione al risparmio, che potrebbe spostarsi solo in presenza di una crescita di fiducia». Complessivamente le vendite della distribuzione al dettaglio calano nei primi quattro mesi dell’1,1%, rispetto al +0,1% fatto segnare nel 2015. Meglio i prodotti del largo consumo confezionato con andamenti delle vendite stabili (-0,2%). Se potessero spendere di più gli italiani si orienterebbero su viaggi e vacanze, una nuova auto e, infine, sul largo consumo. I dati sulla spesa delle famiglie a febbraio segnalano crescita zero, e una forte discrepanza geografica - al centro nord si spende di più -, ma anche di atteggiamento al consumo rispetto alla fascia di reddito, ovviamente, con un calo del 9,1% delle famiglie a basso reddito contro il +3,5% di quelle ad alto. Soprattutto, si delinea una propensione all’acquisto più alta presso gli over 45, che presumibilmente dispongono di più denaro: «Ma attenzione - dice Fantasia - a non trascurare i giovani, che sono i consumatori di domani». A loro ci si deve rivolgere in maniera nuova, diversa. Anche il ricorso alle promozioni va regolato: i dati segnalano un calo delle vendite promozionate nonostante l’aumento delle referenze in sconto. Quello che fa la differenza, ancora una volta, è un mix di iniziative tra l’innovazione, il servizio, la qualità intesa come benefici apportati dai prodotti e la loro naturalità. Sono le marche della distribuzione ad aver colto meglio le opportunità, con crescita del valore e della quota di mercato attraverso prodotti commerciali di fascia medio alta e green a scapito del “primo prezzo”. Il paradigma vincente, per Nielsen, è quello formato da gusto, servizio, salubrità e naturalità dei prodotti: «E’ necessario mettere al centro il consumatore e i suoi bisogni». In questo contesto, la comunicazione pubblicitaria è cruciale per stimolare i consumi. Nei primi tre mesi del 2016 la crescita è stata, quindi, del 3,8%, sempre al lordo di due colossi sempre più importanti, Google e Facebook.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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