A Milano si cenerà con il grande schermo nel primo spazio-ristorante d’italia
Esistono già da tempo negli Stati Uniti, e, entro la fine dell’anno il primo cinema-ristorante arriverà anche in Italia, nello specifico a Milano, in una struttura già esistente. Una piccola rivoluzione nell’interpretare il cinema come luogo nuovo, come contenitore ricco di accadimenti, di incontri, di opportunità. Se, come nel caso di Milano, il luogo deputato è centrale, nel cuore della città facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, le premesse per ottenere ottimi risultati ci sono tutte. Entro la fine del 2016 il cinema Anteo, nella centralissima zona di Porta Garibaldi, si trasformerà completamente: le sale diventeranno 10 (attualmente sono 4), si creeranno un caffè letterario, un sushi bar, due arene estive e una saletta da 20 posti per gustarsi il film a tavola. Il Comune di Milano ha concesso gli spazi per realizzare un vero “palazzo del cinema”, dove ospitare anche incontri, laboratori e percorsi didattici dedicati alle scuole. L’investimento ammonta a 4 milioni di euro e il progetto di ampliamento, realizzato per un totale di oltre 5 mila metri quadrati, è stato presentato a Palazzo Marino secondo esperienze simili già presenti a Berlino e Chicago. Un cinema-ristorante, o un ristorante-cinema, senza poltrone e camerieri in sala ma una vera sala dove mangiare seduti a tavola. Un progetto che potrebbe estendersi anche ad altre realtà italiane, una sfida culturale e sociale importante per la città e che potrebbe dare grandi soddisfazioni. Il pubblico di riferimento sarebbe, inoltre, ben identificabile, fortemente cittadino come da sempre dichiarato, e, con le attività complementari e con la novità del ristorante potrebbe allargare i suoi orizzonti, attirando un target altrimenti avulso da tale contesto. Un’opportunità, quella del cine-ristorante e del Palazzo del cinema - l’Anteo fa parte dal 2016 del circuito Moviemedia - importantissima anche per gli investitori pubblicitari per l’appeal dato dalla novità, da un tipo di programmazione sempre attenta e rigorosa e, non da ultimo, dalla ricettività e dalla predisposizione di un pubblico ben identificabile e riconoscibile.