Autore: Redazione
16/11/2016

Millennials, il target ideale per la pianificazione dei formati SHAA

La media tech company italiana ribalta, numeri alla mano, i dati Audiweb che registrano un basso coinvolgimento dei giovani, soprattutto under 24, per l’informazione digitale

Millennials, il target ideale per la pianificazione dei formati SHAA

I Millennials si interessano o no all’informazione online? È questa la grande domanda che da tempo sta coinvolgendo il mondo dei media e, di conseguenza, anche della pubblicità. Se da un lato in molti pensano che i giovani d’oggi siano “altro” rispetto a tutto ciò che riguarda l’informazione, anche quella digitale, suffragati e confortati dai recenti dati Audiweb, dall’altro invece ci sono numeri che confutano queste affermazioni. Sul fronte Audiweb, infatti, stando agli ultimi dati relativi al mese di settembre, nessuna tra le testate online monitorate registra un importante coinvolgimento dei Millennials, nonostante il contesto a loro affine. Il livello di engagement diminuisce ancor di più sulle fasce under 24 e si annulla quasi completamente per gli under 18, con una media inferiore al 2%. Ma se si allarga il perimetro di analisi a testate non rilevate dalla survey di Audiweb questa tendenza si capovolge in maniera significativa: il sito di news online The Post Internazionale (TPI.it), per esempio, genera mensilmente più di 1,5 milioni di utenti unici dei quali oltre 1 milione sono lettori under 35 e di questi più della metà hanno un’età inferiore ai 24 anni.  

La ricetta del successo

Come si spiega questo successo? “I nostri contenuti parlano di notizie a livello globale, dagli Usa al Bangladesh, dalla Libia al Giappone. La struttura del sito non è suddivisa per verticali tematiche ma le sezioni di TPI vengono classificate in base a specifiche aree geografiche quali Europa, America, Africa ed Asia. Il nostro pubblico vuole essere informato su quello che succede nel mondo e i numeri lo confermano. I giovani sono interessati a notizie che li possano stimolare, informazioni provenienti da aree del mondo molto dinamiche che la nostra redazione riesce a coprire anche grazie a partnership a livello internazionale. Unica alternativa a TPI per questi lettori sono testate internazionali quali Vox, New York Times, The Guardian, Quarz. A ciò si aggiunge una particolare attenzione da parte della nostra redazione alla lunghezza degli articoli, strutturati per essere letti in pochi minuti", ha spiegato Giulio Gambino, direttore della testata The Post Internazionale.  

Uno stile che fa aumentare l’engagement

L’attenzione allo stile di pubblicazione della notizia veloce e scorrevole ha portato il sito a ottenere eccellenti risultati in termini di coinvolgimento: mediamente, infatti, gli utenti visitano 8 pagine per singolo accesso e la principale sorgente di traffico è Facebook, solo organico. "Al contrario di tutte le altre testate che hanno subito in questi mesi una contrazione su questo canale a causa delle modifiche degli algoritmi del newsfeed, TPI ha invece incrementato i risultati. Questo è stato possibile in quanto la nostra fan base - di quasi 700mila utenti e composta per quasi un terzo da under 24 per la maggior parte donne - è reale e attiva, commenta e condivide i nostri articoli”, ha concluso Gambino. Questo tipo di pubblico interagisce in maniera anche più attiva con gli annunci pubblicitari che, per scelta dell’editore, non devono avere un alto affollamento per dare qualità alla navigazione dell’utente e al contesto per l’advertiser. Ciò permette di avere un engagement del pubblico significativamente superiore rispetto ad altri siti dove la stessa campagna è pianificata. Inoltre, essendo un pubblico molto giovane, apprezza la possibilità di coinvolgimento offerta dai formati interattivi.  

Raccolta adv, c’è SHAA dietro i successi c'è TPI

La media tech company italiana SHAA contribuisce alla raccolta advertising su TPI e dallo storico di campagne pianificate emerge come il pubblico di TPI interagisca con l’adv il doppio rispetto alle medie di campagna. Inoltre è stato registrato come gli utenti più giovani, se esposti a creatività e formati interattivi, apprezzino maggiormente l’advertising perché vengono resi soggetti attivi e non più passivi nella navigazione. I prodotti interattivi di SHAA si propongono, quindi, come lo strumento migliore da utilizzare per coinvolgere questa tipologia di utenti. Consente infatti di intervenire su un contenuto video o foto, introducendo elementi multimediali interattivi e call to action che stimolano l’engagement con la possibilità di navigare al loro interno e permettono di inserirvi photo/video gallery, localizzazione dello store o del dealer, form di raccolta dati, downloading e feed social. “Ottenere indici di interazione superiori al 15% su un tipo di traffico così qualificato non è assolutamente scontato. Anzi, raggiungere e coinvolgere i millennials attraverso i formati display e i video-adv è una scommessa che molti player hanno perso in questi anni e che noi, grazie alle funzionalità interattive abbiamo rimesso l’utente al centro”, ha affermato Pietro D’Ettorre responsabile marketing di SHAA.