Autore: Redazione
12/10/2016

Il mercato digitale italiano cresce dell’1,2% nel primo semestre del 2016

Mentre la progressione dei contenuti e della pubblicità digitale (+ 9%) compensa il calo dei servizi di rete (-2,2%), crescono i servizi ICT, così come il software e le solution

Il mercato digitale italiano cresce dell’1,2% nel primo semestre del 2016

Il rallentamento del quadro macroeconomico non intacca le potenzialità di ripresa della digitalizzazione del Paese, anche se “per recuperare i ritardi accumulati negli scorsi anni servirebbero dinamiche più sostenute”, come ha affermato Agostino Santoni, presidente di Assinform. “Ma i segnali sono comunque buoni”. È questa, in sintesi, la tesi che emerge leggendo e analizzando i dati Assinform, rilevati in collaborazione con NetConsulting Cube. Soffermandosi sui numeri sono queste le evidenze emerse.

Crescita nei primi sei mesi

Nei primi sei mesi del 2016, il mercato digitale italiano (informatica, telecomunicazioni e contenuti) è cresciuto dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a 31.953 milioni di euro, lasciando intravedere una crescita per l’intero 2016 dell’1,3% a 65.759 milioni a fronte di una crescita 2015 dell’1% e di cali continui negli anni precedenti. E se si scorpora dal mercato la pur importante componente dei servizi di rete di telecomunicazione, il confronto diventa ancora più incoraggiante con una crescita del 3,2% nel primo semestre del 2016, contro il 2,5% del primo semestre dell’anno scorso.

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L’analisi dei comparti

 

Mentre la progressione dei contenuti e della pubblicità digitale (+ 9%) compensa il calo dei servizi di rete (-2,2%), crescono i servizi ICT (+2%, spinti dal Cloud) e ancora di più il software e le soluzioni (4,8%, grazie anche all’IOT). E se si attraversano i diversi comparti per pesare le dinamiche delle componenti più innovative (digital enabler) si nota come il Cloud cresca a tassi attorno al 20%, l’IoT al 15%, il mobile business al 13/14%, le soluzioni per la sicurezza al 5%.

Il cambiamento va assecondato

“Il cambiamento è già in atto, ma ancora e solo nei settori più dinamici. Va assecondato ed esteso e le priorità sono note. Attengono alla diffusione delle infrastrutture digitali in banda larga, all’attuazione della Strategia Digitale, ai nuovi programmi Industria 4.0, alla creazione di competenze digitali, da intendersi anche come capacità di interpretare i vantaggi del digitale”, ha concluso Santoni.