Autore: Redazione
27/06/2016

P&G, Marc Pritchard: «Alzare il livello della creatività»

Il chief brand officer della multinazionale ha evidenziato la necessità di campagne più creative ed emozionali per ingaggiare i consumatori. E per farlo i brand devono lavorare a stretto contatto con le agenzie, «che non sono nostri nemici, bensì i migliori partner»

P&G, Marc Pritchard: «Alzare il livello della creatività»

Marc Pritchard e la creatività viaggiano, ormai da parecchi anni, a braccetto. Il chief brand officer di Procter & Gamble e il tema portante del Festival, infatti, hanno ripreso anche quest’anno un discorso che, puntualmente, torna protagonista al Palais di Cannes a cavallo tra la primavera e l’estate. Pritchard è una presenza ormai fissa della manifestazione e ogni anno fa luce, attraverso il punto di vista dei clienti, sull’importanza della creatività e dell’originalità nella costruzione dell’identità di un marchio. Ieri nel Lumierè Theatre, che per 45 minuti si è trasformato in un one man show event, ha riflettuto sulla necessità per il più grande inserzionista del mondo di continuare a puntare sulla creatività come elemento di valore e di differenziazione di un brand, affinché si possa replicare il successo già ottenuto e continuare a migliorare.  

Marc Pritchard: I consumatori stanno cambiando»

«Oggi il mondo sta cambiando e con esso i consumatori e le loro esigenze, abitudini. Per questo i brand devono cercare nuove soluzioni per continuare a ingaggiarli nei modi, nei tempi e sulle piattaforme giuste», spiega Pritchard. Per evitare che la gente venga bombardata continuamente di pubblicità, brutta e non in target, il chief brand officer di Procter & Gamble sta cercando la soluzione rifacendosi all’etimologia della parola “advertising” - girare verso - puntando su nuovi tipi di annunci pubblicitari.

 

Più attenzione ai contenuti emozionali

«Per non ricadere nella trappola dei “content crap trap”, come nel caso della campagna per Pepto-Bismol nella quale non si è menzionato il brand prima di 4,29 minuti, stiamo intensificando gli sforzi per dare ai nostri clienti le esperienze che meritano, attraverso un aumento anche del fattore emozionale. E non siamo soli, perché abbiamo sempre bisogno del supporto e della collaborazione delle agenzie per fare un buon lavoro e creare la tanto chiacchierata e agognata sinergia adatta tra marchio e cliente».  

Elevare il mestiere della pubblicità

Si tratta, dunque, di elevare prima di tutto il concetto e poi il mestiere stesso della pubblicità e per farlo servono una buona preparazione tecnica e pratica che devono andare di pari passo a una discreta dose di immaginazione e spiccate capacità di storytelling. «L’obiettivo - continua Marc Pritchard - è quello di convincere il consumatore a fidarsi del nostro brand, prima prendendo in considerazione i nostri prodotti per poi acquistarli».