Autore: Redazione
14/06/2016

Con LinkedIn, Microsoft torna nel business adv?

Il Wall Street Journal indaga il tema: il colosso si servirà dei dati del social professionale ma la pubblicità forse non basta a giustificare una spesa da 26 miliardi di dollari

Con LinkedIn, Microsoft torna nel business adv?

Si sono sprecati i commenti sulla mega operazione con cui Microsoft ha comprato LinkedIn per 26,2 miliardi di dollari. Un’acquisizione a sorpresa che potrà sfruttare l’integrazione di vari asset, da Bing ai dati sugli utenti del social professionale, per citarne alcuni per rafforzare l’offerta del colosso fondato da Bill Gates. Tra le analisi più interessanti c’è sicuramente quella del Wall Street Journal. La testata si è chiesta se questa mossa significhi un ritorno da protagonista nel business pubblicitario da parte di Microsoft, dopo che a luglio dell’anno scorso il colosso di Redmond aveva cessato le proprie attività advertising, affidandosi ad AOL per la raccolta diretta e ad AppNexus per il programmatic. Sul tema il WSJ si è rivolto, tra gli altri, a Dina Gowar, che supervisiona le attività di global technology and innovation di Dell.

I dati LinkedIn per la targettizzazione

Per Gowar, Microsoft potrà servirsi dei dati di Linkedin per targettizzare le persone con annunci sui diversi dispositivi, un vantaggio di non poco conto in un contesto dominato sempre più dal mobile. Sotto la guida di Nadella “(Microsoft) sta provando a guardare al proprio business model da un punto di vista diverso cambiando anche il modo con cui si relazionano con i consumatori". E Microsoft potrà creare prodotti pubblicitari su segmenti di target come Ceo, It Manager, Sales Director, etc. Mica male.

La pubblicità LinkedIn sulle properties Microsoft

Intanto i primi segnali concreti di integrazione sono arrivati: il ceo di LinkedIn Jeff Weiner, nella nota ai dipendenti pubblicata poi sulla piattaforma professionale, ha scritto che gli inserzionisti di LinkedIn per erogare sponsored content, il segmento che pubbliccitario che sta progressivamente sostituendo la display, potranno ora distribuire i propri contenuti lungo le properties di Microsoft. LinkedIn sta puntando al massimo sul native advertising, con le revenue dagli sponsored updates che nel 2015 sono più che raddoppiate. Non solo, questo formato è anche uno di quelli che garantisce maggiore profittabilità.

Un Ad Network b2b

Se si allarga l’immaginazione, uno scenario probabile è la creazione di un vero e proprio network pubblicitario leader nel mondo b2b. Ne è convinto Marshall Kirkpatrick, chairman di Little Bird, un’azienda che analizza i dati social. Microsoft, per esempio, potrebbe aiutare una company del segmento della logistica a erogare messaggi promozionali a persone che lavorano in questo campo o che fanno ricerche su questo mondo con regolarità su LinkedIn, potendo contare anche su Bing.

Microsoft non pensa all’advertising

C’è anche qualcuno che invece è convinto che l’acquisizione non sia guidata dalla pubblicità. Microsoft, d’altra parte, si focalizza nel fornire servizi cloud alle imprese, un settore che sta vedendo l’ingresso di nuovi attori come Google, Slack e LinkedIn. “Così l’acquisizione dà loro un canale diretto”, ha detto una persona rimasta anonima mentre altri sostengono che la pubblicità non è sufficiente a testimoniare un esborso da oltre 26 miliardi di dollari.