Autore: Redazione
18/11/2016

LinkedIn è stato bloccato in Russia

Secondo Roskomnadzor il social ha violato la legge sul trattamento dei dati personali, non avendo archiviato i dati dei suoi utenti in server all’interno del territorio

LinkedIn è stato bloccato in Russia

Roskomnadzor, l’ente governativo russo preposto al controllo dei mass media e delle telecomunicazioni, ha annunciato ieri che LinkedIn sarà bloccato in Russia per la violazione della legge sul trattamento dei dati personali, non avendo archiviato i dati dei suoi utenti in server sul territorio russo. Quindi i 6 milioni di russi iscritti al social non potranno più accedere al proprio profilo. LinkedIn crea opportunità lavorative The Drum ha riportato la comunicazione di un portavoce di LinkedIn che spiega la visione del social, vale a dire quella volta a creare opportunità lavorative e quindi economiche su scala globale, sottolineando anche il fatto che all’azienda sono già arrivate voci di russi che non riescono più ad accedere al proprio profilo. Il portavoce ha aggiunto anche che l’azione di Roskomnadzor annulla la possibilità a milioni di utenti di LinkedIn  in Russia e alle aziende che lo utilizzano di far crescere il proprio business. Decisione appellabile In ogni caso la decisione è ancora appellabile da parte di LinkedIn. E il blocco del social è servito anche come monito per le altre piattaforme come Twitter e Facebook, che non archiviano i dati degli utenti su server russi. La stessa richiesta effettuata dalla Russia è stata fatta anche dalla Germania l’anno scorso con il risultato di un’apertura di un data center LinkedIn in territorio tedesco.