Autore: Redazione
05/05/2016

L’incremento della pubblicità al cinema

L’incremento della pubblicità al cinema

Uno sguardo al mercato pubblicitario internazionale è imprescindibile, soprattutto in questo momento storico in cui l’andamento dell’industria cinematografica in Italia è più che positivo. Nello specifico, il segno “+” è davanti ai numeri che riguardano la pubblicità al cinema, non solo in Italia ma anche nei mercati tra i più importanti come America e UK. Per l’America, le entrate sono cresciute più del 13%, superando i 700 milioni di dollari per la prima volta, e il referente del Cinema Advertising Council (CAC) ha affermato quanto il mezzo si sia meritato maggiore considerazione nel media mix grazie alle innovazioni lato tecnico e dell’offerta di prodotto. L’ente ha riportato che la spesa totale di 716,4 milioni “ha cementato la sua posizione di leadership nella categoria del video di preminenza”. Le agenzie hanno compreso sempre più il valore del cinema nel raggiungere i consumatori, grazie all’alta visibilità delle pubblicità sul grande schermo e alla capacità di raggiungere efficacemente specifiche audience demografiche. Inoltre, mentre le altre maggiori categorie di media hanno sperimentato un declino dell’audience, CAC ha evidenziato la forte tenuta dell’audience nel cinema, il quale ha acquistato più di 1,25 miliardi di biglietti negli ultimi 22 anni. “Ogni weekend il cinema presenta una nuova programmazione di eventi”, ha osservato Katy Loria, presidente del CAC che continua “questo flusso costante di titoli attrae indici d’ascolto che sarebbero straordinari per qualsiasi canale video su ogni schermo di qualsiasi grandezza e che vengono forse ancora poco valorizzati dagli investitori pubblicitari”. E, fatto importante per gli inserzionisti, esso genera l’audience di questo millennio, le cui abitudini comparate a quelle delle generazioni passate sono differenti e vaghe…tranne che per i film. Siamo fermamente convinti di vedere anche in questi prossimi mesi, il cinema come una parte sempre più essenziale nei piani media, con un posto a tavola a fianco di altre compagnie media di video”. Nel 2015 in America sono stati 215 i marchi nazionali e regionali che hanno fatto pubblicità al cinema rispetto ai 121 del 2014 e 93 del 2013. In termini di categorie specifiche, il settore delle auto è stato il maggiore investitore del cinema, seguito dal settore bancario/finanziario/assicurativo,dall’elettronica, dall’istruzione/governo, e dai media. Lasciando gli Stati Uniti e passando al Regno Unito e al nostro continente il segno diventa ancora più positivo attestandosi su +21% grazie al ritorno di Star Wars e James Bond in Spectre. Un anno tanto eccezionale per la pubblicità al cinema quanto pessimo per i giornali e i tabloid. Karen Stacy, ceo di DCM, ha commentato: “Il 2016 sta segnando un momento determinante per la pubblicità nel cinema, e i risultati stellari che abbiamo registrato finora, soprattutto intorno al periodo pasquale, dimostrano l’efficacia e la popolarità del nostro mezzo”. Il mezzo del cinema risulta dunque flessibile, adattabile e mirato, e rappresenta la perfetta possibilità per gli inserzionisti di raggiungere un pubblico specifico in un ambiente avvincente e particolarmente emozionante. A guardare i numeri, e a conferma di questo trend internazionale, anche in Italia le analisi del mercato pubblicitario al cinema secondo Nielsen vedono per gennaio e febbraio una variazione di +24.6%.