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Il lato social dei Primi Ministri europei

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Doing presenta “Prime ‘social’ Ministers. A social media analysis of 6 European Leaders” per analizzare l'approccio alla comunicazione digitale dei 6 leader europei

Dalla discesa in campo di Mario Monti nel 2012 al video virale del discorso di Matteo Salvini al Parlamento Europeo dell’8 luglio scorso sul tema Grexit, senza dimenticare il tweet più riuscito della storia “Four more years” di Barack Obama, in occasione della sua rielezione a presidente degli Stati Uniti nel 2012. Oggi sembra proprio che i social media siano entrati a far parte in maniera davvero pervasiva non solo della vita quotidiana ma anche nella comunicazione politica, tanto da rendere difficile soprattutto alle nuove generazioni il ricordo delle dinamiche organizzative prima dell’avvento del mondo social. Del mutato scenario geopolitico cui ci si trova a fare i conti ne sono pienamente consapevoli i Primi Ministri delle principali democrazie europee, o più verosimilmente il loro staff. E sul cambiamento dei flussi comunicativi, che pongono le istituzioni nazionali sempre più a contatto con i propri cittadini grazie a interazioni virtuali, ha acceso i riflettori anche Doing, network internazionale che combinando esperienze di business e creatività è in grado di offrire i più svariati e completi servizi di consulenza comunicativa accompagnando i propri clienti in percorsi di digital transformation. Dopo aver selezionato i sei principali leader politici dell’Eurozona - Matteo Renzi, Alexis Tsipras, Angela Merkel, Mariano Rajoy, François Hollande e David Cameron - Doing ha messo a confronto il loro lato social nella ricerca “Prime ‘social’ Ministers. A social media analysis of 6 European Leaders” presentata da Marco Massarotto, fondatore e partner dell’azienda, presso la Camera dei Deputati. Considerando i 12 mesi passati, l’obiettivo del progetto è stato quello di delineare le peculiarità dei 6 leader messi a confronto sul loro approccio alla comunicazione digitale, e in particolare sulla gestione dei social media anche alla luce delle principali tematiche europee. Le piattaforme prese in considerazione sono state Facebook, YouTube e Twitter, e le misurazioni sono state fatte focalizzandosi su tre metriche principali: popolarità, content ed engagement. Schermata 2016-03-15 alle 11.47.31 Marco Massarotto, Founder & Partner DOING ed Eleonora Cipolletta, Head of Monitoring Team DOING   Matteo Renzi, il più attivo Nel 2015, è stato il politico che ha visto la crescita maggiore dei propri follower su Twitter, +659.818 ed è anche il leader che ne ha il numero maggiore in assoluto: 2.177.652, stando al 31 dicembre 2015. Il tweet che gli ha fatto guadagnare più follower è stato quello del 14 novembre scorso (+6.900) in cui esprimeva solidarietà al popolo francese colpito dall’atroce attacco di Parigi. Sul versante Facebook, invece, è stata registrata una crescita media di 235,82 fan al giorno pur mantenendo un numero di like alla pagina pressoché invariato per tutto l’anno. “Buon lavoro, Presidente Mattarella. Viva l’Italia!”, post del 21 gennaio è stato il messaggio che gli ha fatto guadagnare il record di crescita giornaliera con un +5.900 fan. Ma che tipo di contenuti ha pubblico il nostro Primo Ministro? Al netto dei 277 post su Facebook di cui 50 sponsorizzati, Renzi non è quello che pubblica più contenuti, ma è invece colui che risponde di più ai propri follower. Su Twitter, per esempio, è in quarta posizione e sono stati 583 i tweet di cui il 16% replies e il 23% retweets. Con il 25% di donne e il 75% uomini, Matteo Renzi è il politico con la forbice maggiore in termini di genere tra i suoi follower. Matteo Renzi - Popularity La popolarità di Matteo Renzi su Twitter David Cameron, un profilo international È il politico che ha un maggior equilibrio di genere tra i suoi follower su Twitter, 43% donne e 57% uomini, e il dato più interessante è che su tutte le piattaforme riceve interazioni da più parti nel mondo, in particolare da America del Nord e Centrale. Con 499 post e la condivisione di quasi 180 foto è il leader con il maggior numero di post pubblicati su Facebook. Angela Merkel, su Facebook paga la linea dell’accoglienza Se su Facebook è il Primo Ministro con il maggior numero di Like alla pagina, pur pubblicando meno contenuti tra i sei leader selezionati (solo 42 post di cui 25 sponsorizzati), e negli scorsi 12 mesi ha registrato l’incremento maggiore della fan base (+742.025), il Cancelliere è l’unica a non aver un profilo Twitter ufficiale. Lo scorso 3 settembre, giorno in cui ha difeso la sua politica di accoglienza nei confronti di chi sfugge dalla guerra, è stato il giorno in cui ha registrato il maggior numero di fan in assoluto, +41.100, sulla piattaforma. La multimedialità di Alexis Tsipras e Mariano Rajoy Oltre ai tradizionali account in greco, è l’unico a possedere account dedicati esclusivamente al pubblico estero (Facebook e Twitter). Pur essendo colui che ha meno fan/follower sui propri profili (Facebook 451.040; Twitter 250.058), è quello che ottiene proporzionalmente il maggior numero di interazioni ai propri post, probabilmente grazie anche ai contenuti per lo più multimediali che posta. Il leader spagnolo nel 2015, da solo, ha twittato da solo più del doppio di quanto hanno fatto tutti gli altri leader messi insieme: 313 post su Facebook e 5.284 tweet di cui più della metà (56,4%) sono retweet, 43,5% tweet e 0,1% replies. Francois Hollande in controtendenza Lo scorso novembre, in concomitanza con la seconda ondata degli attentati terroristici di Parigi, sono valsi a Hollande un aumento di 100mila follower in un solo mese; in particolar modo è stato il 13 novembre, giorno esatto degli attentati, a registrare un incremento maggiore sia su Twitter (+41.300 follower) che su Facebook (+51.400). In controtendenza rispetto agli altri leader, il Presidente francese fa quasi esclusivamente uso di status di testo senza ricorrere a contenuti multimediali e non ha mai tetwittato un contenuto altrui. E anche il tasso delle replies è molto basso, intorno al 2%. FB Final Benchmark L'andamento dei profili Facebook dei 6 leader nel 2015

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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