Autore: Redazione
22/09/2016

La moda sempre più protagonista del commercio elettronico: +12% nel 2016

La stima a livello europeo arriva da Netcomm. In Italia il numero degli eshopper è raddoppiato negli ultimi 5 anni: oltre 18 milioni

La moda sempre più protagonista del commercio elettronico: +12% nel 2016

Il fashion tira e internet è il suo profeta. La moda in rete è sempre ai primi posti tra le categorie più rilevanti per l’ecommerce italiano e rappresenta la categoria online che cresce maggiormente in Europa, dove il commercio elettronico, in generale, tra il 2014 e il 2015 ha registrato un +13,3%, passando dai 402 miliardi di euro ai 455 miliardi di euro del 2015. Per il 2016 si stima che la curva aumenti del 12%, raggiungendo i 510 miliardi di euro. A rivelarlo è Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, in occasione della Milano Fashion Week SS 2017.
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  Moda primo settore di ricerca di informazione online Acquistare online è sempre più una consuetudine in Italia. Negli ultimi cinque anni il numero di eshopper è raddoppiato, passando dai 9 milioni di marzo 2011 ai 18,8 milioni di marzo 2016. Di questi, il 62% acquista da un merchant già sperimentato. In Italia il settore moda, per il quale il Bel paese è noto in tutto il mondo, vale il 5% del mercato retail, con un tasso di crescita medio annuo pari al 30%, con un valore superiore a 1,8 miliardi di euro, +25% rispetto al 2015 (dati Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-Politecnico di Milano). Ma non solo. La moda è il primo settore per ricerca di informazione online prima di un acquisto tradizionale, dove l’abbigliamento, escluse le calzature, costituisce il 40,2%, al pari di un altro settore merceologico molto forte sul web e che comprende computer, tablet e smartphone. Su 19 milioni di utilizzatori di smartphone connessi alla rete, ad esempio, il 72% ha cercato in negozio un prodotto che aveva già visto online. Tali informazioni vengono ricercate dagli acquirenti prevalentemente sui siti dei retailer (oltre il 40%), seguite dal sito del produttore/fornitore (35%), e dalla semplice ricerca in rete (31%).
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  Un’esperienza sempre più omnicanale, negozi fisici nel gioco digitale In questo segmento i siti comparatori di prezzi, gli articoli di magazine online e la condivisione tramite social rappresentano una fetta minima (nemmeno il 30%). “Il digitale influenza in maniera rilevante il momento dell’acquisto di prodotti fashion e luxury, dando vita a un’esperienza sempre più omnicanale” dichiara Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “Alla luce di ciò, i negozi fisici sono entrati significativamente nel gioco digitale: nell’8,6% dei 30.000 punti vendita è possibile ritirare un prodotto acquistato online. La metà di questi permette anche di prenotare online un prodotto disponibile al momento nel punto vendita”. Se le vendite online di prodotti luxury valgono a oggi il 6% contro il 26% delle vendite pure in store fisici, il 68% delle vendite offline è influenzato da una prima esperienza online. “Il segreto per avere successo - conclude il presidente del Consorzio del commercio elettronico italiano - è quello di creare un sempre maggior punto di contatto tra online e offline”.