Autore: Redazione
23/05/2016

La divisione Advertising di Hearst Italia va in convention

La concessionaria, di cui è d.g. Marco Cancelliere, si riunisce oggi per analizzare i risultati del periodo fino a giugno e per studiare le strategie della seconda metà dell’anno. Un periodo cui si guarda con fiducia anche a fronte di una crescita di clienti che tornano a investire oppure che iniziano a farlo, specie nelle aree strategiche di moda e arredo

La divisione Advertising di Hearst Italia va in convention

è una convention che nasce sotto buoni auspici quella che la divisione Advertising di Hearst Magazines Italia ha organizzato per oggi al Samsung District, nel polo di Porta Nuova, a Milano. Come anticipa, infatti, a DailyMedia il d.g. della struttura, Marco Cancelliere, quest’ultima arriva all’appuntamento potendo, di fatto, consolidare un incremento della raccolta del 6% nel primo semestre, pari al +3,5% a perimetro omogeneo, cioè non considerando il giro d’affari generato dalle testate DPrint ex GVE, di cui la concessionaria si occupa dallo scorso autunno, e di Home! e In Famiglia, che sempre i fratelli Farina hanno successivamente lanciato e affidato alla unit della società di cui è a.d. Giacomo Moletto. Il +3,5% rappresenta già di per sé un forte incremento rispetto al +1,5% dei primi quattro mesi. Significa che questo mese si sta concludendo con un incremento davvero notevole, che sta trovando conferme anche per il prossimo. Del tutto legittimo che Cancelliere possa far notare non solo che il +6% proiettato per la prima parte dell’anno, in linea con il budget prefissato, sia in netta controtendenza rispetto all’andamento finora registrato per i periodici - purtroppo negativo e che tale dovrebbe restare anche almeno fino a fine giugno -, ma anche che quest’ulteriore impennata giunga dopo aver già “incassato” gli ottimi risultati del “sistema” arredo - con i brand Elle Decor e Marie Claire Maison - nel periodo topico della Design Week milanese. «I contributi più importanti a questa performance - spiega il d.g. - vengono in prima battuta dal digitale, che cresce del 13%, grazie soprattutto al +24% di speciali e native advertising, e che rappresenta il 15% del nostro fatturato. Poi, c’è da evidenziare il +15% di Gioia! che, d’altronde, continua a marciare a questo ritmo da quando ha beneficiato del rilancio tre anni fa. Anzi, posso anticipare che celebreremo questo anniversario a giugno, con un importante evento. Quindi, va menzionato ancora il citato “sistema” arredo, che registra un aumento del 13% sempre nel primo semestre. Questo, grazie al +11% del brand Elle Decor, trainato, in questa crescita, da progetti ed eventi, che valgono il 35% della raccolta. Dopo la Design Week, del resto, la strategia di continuare su queste iniziative è continuata a maggio, con il numero che contiene lo “Speciale Orologi” ed è dedicato alla Biennale di Architettura di Venezia e alla Settimana del Mobile di New York appena conclusasi, e continuerà fino alla fine dell’anno. Per Marie Claire Maison, invece, la crescita, quasi tutta generata da periodico cartaceo e sito, è del 19%». Quanto agli altri mensili - Elle, Marie Claire a Cosmopolitan - si registra, invece, una leggera decrescita, tra il -1 e il -2%, già prevista a fronte di un riadeguamento della politica commerciale che darà i suoi frutti a medio termine. Anche per i familiari - Gente, Famiglia Cristiana e Intimità - c’è un calo, superiore al 5%, anch’esso, però, messo in conto proprio per la particolare difficoltà che questo tipo di testate sta registrando sul mercato. Quanto ai settori merceologici - fa notare sempre Cancelliere -, moda e oggetti personali crescono di oltre il 5%; a oltre il +6% va la cura persona, con l’arredo al +16% e gli altri segmenti  - che rappresentano il 9% del giro d’affari - allineati allo stesso periodo dell’anno scorso. «Particolarmente interessante, per noi - continua il d.g. -, è che il numero dei clienti attivi ha superato quota 1.000, con un saldo positivo del 10% e del 13% a valore. C’è, insomma, un tessuto imprenditoriale, specie nei comparti appena citati, che torna a investire o inizia addirittura a farlo. E questo ci permette di guardare con fiducia anche al secondo semestre, anche se lo si dovrà confrontare con lo stesso periodo del 2015, che era stato particolarmente positivo».