Autore: Redazione
20/12/2016

L’Ue accusa Facebook: informazioni fuorvianti sull’acquisizione di WhatsApp

Per l’antitrust il collegamento degli ID tra WhatsApp e Facebook era già possibile nel 2014. E la società ha tempo fino al 31 gennaio per rispondere altrimenti rischia pesanti sanzioni

L’Ue accusa Facebook: informazioni fuorvianti sull’acquisizione di WhatsApp

Facebook ha fornito informazioni non corrette e fuorvianti all’Unione europea in merito all’acquisizione di WhatsApp avvenuta nel 2014 e ora rischia una multa multimilionaria, superiore all’1% del fatturato di quest’anno. Lo sostiene una nota dell’antitrust, secondo cui Bruxelles aveva chiesto informazioni sulla possibilità che si prospettava di collegare gli account Facebook con quelli WhatsApp, ma Facebook alle richieste di chiarimenti Ue aveva risposto che non sarebbe stata in grado di stabilire un collegamento automatico affidabile tra gli account degli utenti delle due società. E che era già possibile nel 2014, quando Facebook ha comprato WhatsApp.

facebook-login-italia-accedi-iscrizione-e1478641058831-1

Facebook ha tempo fino al 31 gennaio per rispondere

Per questo l’Ue ha inviato uno statement of objection alla società guidata da Mark Zuckerberg, che ha tempo fino al 31 gennaio per rispondere. Il rischio è una multa superiore all’1% del fatturato annuo. Intanto la pratica di trasferimento dati da WhatsApp a Facebook e Instagram per scopi di profilazione è stata bloccata in tutta Europa dopo che le autorità antitrust dei singoli Stati membri hanno aperto dei procedimenti sul tema mentre in Usa l’attività prosegue. L’azienda americana ha mandato uno statement a Bloomberg dicendosi fiduciosa che una piena analisi dei fatti confermi la buona fede di Facebook. “Abbiamo costantemente fornito informazioni precise sulle nostre capacità tecniche e sui nostri piani,  incluso le richieste circa l’acquisizione  di WhatsApp e briefing proattivi inviati in maniera volontaria  prima della introduzione dell’aggiornamento  della privacy policy di WhatsApp quest’anno. Siamo lieti che la Commissione confermi  la sua decisione di autorizzazione; noi continueremo a collaborare e condividere informazioni con i  funzionari per rispondere alle loro domande“. “Le società sono obbligate a dare alla Commissione informazioni accurate durante le inchieste sulle fusioni, e devono prendere questo obbligo in modo serio” in quanto “la nostra revisione puntuale ed efficace delle fusioni dipende dall’accuratezza delle informazioni fornite dalle società coinvolte”, ha dichiarato la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager -.Ora Facebook ha l’opportunità di rispondere”.