Autore: Redazione
14/06/2016

Dalla fusione tra Key Adv e Fuel nasce Booster

La struttura, parte di Acqua Group, punta sulla creatività made in Italy e sull’espansione all’estero dopo il consolidamento

Dalla fusione tra Key Adv e Fuel nasce Booster

«Da sei anni siamo nel settore digital, con una forte attenzione a studiare lo sviluppo del mercato», ha esordito così Davide Arduini, presidente Acqua Group, prima di passare alla presentazione della nuova entrata in casa Acqua Group: la digital agency Booster. Nata dalla fusione tra Key Digital, azienda di Acqua Group per il web e il social marketing, e Fuel, agenzia di comunicazione con una vocazione digitale, Booster «è una società solida, totalmente a capitale italiano, che si propone al mercato come un contenitore di esperienze digitali, con una struttura già attiva (progetti con Pubblicità Progresso e Il Centro di Arese) su due sedi, Milano e Pordenone, e una customer base ampia che può vantare, tra i tanti, anche i clienti delle precedenti realtà», ha spiegato Andrea Cimenti, amministratore delegato Acqua Group, durante la presentazione nella sede dell’azienda. «Veniamo da un periodo di crisi prolungato in cui stare alla finestra non paga più e sulla spinta di queste condizioni l’offerta che proponiamo comprende digital strategy, community management, produzione di contenuti, siti web, ecommerce, web advertising, progetti editoriali web e di social media marketing, così come produzione video e web tv, e filmati in realtà virtuale e 3D», prosegue Cimenti. Dunque, con Booster il cliente lo si segue in tutte le fasi del proprio percorso digitale: «dalla consulenza lato marketing e comunicazione alla fase di post analysis, come attività di seo, sem e search», sottolinea Walter Padovan di Fuel.
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Da sinistra, Delriu, Cimenti, Esposito, Arduini e Padovan Creatività italiana, contenuti e persone al centro del progetto La filosofia che ha contraddistinto entrambe le realtà confluite in Booster è stata all’insegna della prudenza, con le persone e il loro know how al centro del progetto. «Prima ancora degli obiettivi - prosegue Cimenti - è nato un feeling con il team di Fuel che ci ha permesso di intraprendere un percorso comune». Sono, infatti, 16 gli specialisti digitali che si avvalgono del supporto di Key Adv, agenzia creativa di Acqua Group, che conta tra le sue fila oltre 50 persone. Ed è proprio la creatività che è al centro della nuova esperienza targata Booster, in particolare quella del made in Italy: «Mentre sugli altri campi possiamo imparare dagli altri, sul fronte creativo al contrario siamo i leader e vogliamo crescere puntando su questo».Ma Booster non è soltanto creatività ma anche contenuti. «L’approccio digitale di Booster si basa proprio sul content, tanto che novità tecnologiche o tecnicismi vari devono essere messi esclusivamente al servizio delle esigenze del cliente», commenta Paolo Delriu, socio dell’agenzia. «Noi siamo una realtà che fa comunicazione digitale all’interno del Gruppo Acqua - sottolinea a più riprese Padovan - e l’unione delle nostre forze non è una semplice somma ma soprattutto la creazione di nuove idee e nuove visioni che possono fare davvero la differenza in un mercato così dinamico». Obiettivi e ambizioni «Siamo una società sana e solida con numeri importanti, da una customer base di 350 clienti a un fatturato che si aggira, su base annua, sul milione di euro di fatturato, e il fatto di fare cross selling tra l’esperienza delle due realtà, ognuna con proprie specificità, rappresenta un valore aggiunto», precisa il presidente di Acqua Group. «Il nostro obiettivo è aggredire il mercato lato digital - spiega Francesco Esposito, consigliere e direttore finanziario Acqua Group -, ma non abbiamo certo intenzione di fermarci qui, anzi. Dopo una prima fase di consolidamento, la sfida è guardare oltre i confini nazionali: se il primo passo è stata la fusione con Fuel, la sfida è crescere acquisendo altre realtà ed essere operativi nel mercato estero presidiandolo entro il primo trimestre del 2017. In particolare, la prossima acquisizione riguarderà un’azienda proveniente dall’Uk, uno dei maggiori poli del mondo digitale di oggi, e ne seguiranno altre. L’obiettivo a 3 anni, inoltre, è quello di realizzare una realtà che si attesti tra i 5-7 milioni di euro con una discreta componente proveniente dall’estero. E siamo ancora solo all’inizio».