Autore: Redazione
17/03/2016

Internet Motors 2016: l’auto è tecnologia

La prima giornata, dedicata agli operatori OEM, si è focalizzata sulla customer experience e sull’importanza di una gestione integrata del CRM, mettendo inoltre in evidenza le sfide attuali e future che interesseranno tale settore

Internet Motors 2016: l’auto è tecnologia

Internet Motors è uno degli eventi più importanti, nonché uno dei pochi in Europa che pone l’attenzione sul tema del digital legato al settore automotive. Un tema caldo, soprattutto in uno scenario in enorme evoluzione sia in termini strategici sia rispetto al nuovo modo di concepire l’acquisto e la fruizione delle automobili da parte dei consumatori. E ancora, è sufficente pensare alle sfide legate alla riduzione delle emissioni o all’integrazione delle tecnologie che già volgono lo sguardo a soluzioni non più troppo futuristiche come le self driving car, l’industry 4.0 e così via. Alcuni numeri dell’edizione 2016 Organizzato da Drivek, piattaforma online che permette di customizzare la scelta dell’auto da acquistare in una serie di passaggi - dalla selezione del modello alla richiesta di preventivi nelle concessionarie -, l’evento ha registrato un seguito maggiore rispetto alle scorse edizioni. Oltre 1000 presenze sono state registrate ieri, prima giornata dedicata agli operatori OEM e oggi sono attesi i rappresentanti di circa 700 concessionarie per la giornata dedicata ai dealer. Tale affluenza conferma l’importanza di porre l’innovazione al centro del dibattito e la necessità di creare un luogo di incontro tra i player automotive e le agenzie media, gli editori, gli esperti digital e social media e tutti i gli attori che possono contribuire alla conversione del comparto. «L’automotive è uno dei settori a più alta specificità, quindi tutte le strategie, quelle di marketing come quelle digitali, hanno delle particolarità molto interessanti da studiare. Qualche anno fa guardando anche alle tendenze provenienti dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra, abbiamo capito che un momento di incontro tra i player del digitale e quelli dell’automotive fosse necessario e fondamentale perché alcuni contenuti, che risultano generalisti per gli altri settori, vanno assolutamente declinati in verticale per l’automotive» ha dichiarato Marco Marlia ceo e co-fondatore di Dirvek. Tempo di una “rivoluzione – evoluzione” per le auto Un programma ricchissimo che ha visto un susseguirsi di interventi non stop, dove sono emerse case history di successo, suggerimenti per migliorare le strategie e dove sono state delineate le sfide future del settore. Titolo emblematico, infatti, quello del primo intervento, “rivoluzione-evoluzione”, tenuto da Marco Santino, partner e managing director del Boston Consulting Group. La rivoluzione parte dalla trasformazione profonda dell’auto, da semplice mezzo di trasporto a un contenitore tecnologico che deve offrire servizi sempre più smart e digital oriented. «L’automobile è oggi un vero e proprio hub di comunicazione, non bastano più la radio e il navigatore, il prossimo step è fornire esperienze integrate tramite le cosiddette “connected cars”, con apparati che consentano uno scambio costante di dati, utili sia al consumatore sia all’azienda, una totale integrazione mobile, con sistemi embedded, touch, o ancora il riconoscimento vocale. E queste sono solo alcune delle possibilità» ha dichiarato Santino. Sono emersi, infatti, numerosi campi dove l’automotive si sta misurando e che già in pochi anni potrebbero diventare tangibili realtà come la possibilità di usufruire di connessioni più veloci (5g) o il passaggio dal display tradizionale alla realtà aumentata. Il digitale è una vera risorsa per l’auto del futuro Non sono solo le sfide future però l’argomento chiave per il settore. Molti gli interventi che hanno raccontato l’esperienza diretta di alcuni tra i più noti brand costruttori, FCA, Toyota, Reanult, Bmw, Mitsubishi che hanno spiegato quali sono state le difficoltà incontrate nel passaggio al digitale, lavorando in un settore da sempre strutturato in maniera molto più tradizionale. Se il consumatore fino a qualche anno fa si limitava a visitare il concessionario anche più volte per acquistare la sua auto, oggi cerca un’esperienza online che non sia puramente informativa, ma che comprenda anche emozione e servizi custom. Tuttavia l’ecommerce non è ancora il canale privilegiato per l’acquisto, che si conclude tuttora in concessionaria. Questo comporta la necessità di allineare mission, vision e messaggio del brand con le strategie dei retailer e conferma l’importanza dell’integrazione tra online e offline. In quest’ottica i rappresentanti di molte realtà digital come Google, Twitter, Facebook, Shazam, Engineering hanno spiegato tutte le opportunità offerte da questa unione, sia in termini di brand awarness sia in termini di visibilità e di customer experience. Tra questi, la gestione del CRM, risorsa su cui tutte le aziende del settore stanno investendo. Il problema più attuale per tutti i produttori di automobili è quello di chiarire l’importanza di una conversione digitale a tutti gli attori della filiera, concessionarie comprese, dove il ruolo del venditore rimane cruciale ma deve essere rieducato. Il vero obiettivo è, dunque, quello di dimostrare che intenet e motori possono e devono convivere e che il digitale rappresenta una risorsa da integrare per migliorare le performance non un nemico da guardare con sospetto.