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“Innuendo, la SociEtà eccitata” è il titolo dell’assemblea Upa

Autore: Redazione


Impreziosito da un disegno di Luigi Ontani, l’invito per l’assise dell’organismo di cui è presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi cita i Queen e il filosofo tedesco Christoph Turcke, introducendo una riflessione anche sul ruolo giocato dalla pubblicità e dallo storytelling “fluido” proposto dai media

Dopo l’omaggio a Italo calvino in occasione dell’assemblea del 2015, per quella di quest’anno, che si terrà il 29 giugno, come sempre al teatro Strehler di Milano, il presidente di Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, spinge la sua prospettiva osservatrice e visionaria in un territorio altrettanto sofisticato, dove l’analisi della realtà, della situazione economica e sociale, entra in un’area concettuale e filosofica che ne sollecita un’interpretazione e una disanima che vada oltre le contingenze, richiamando anche la centralità della responsabilità della comunicazione, quella pubblicitaria compresa. Raffinatissimo e denso di richiami è quindi il titolo dell’assise che verrà poi riempita di una serie di contributi e di altre sorprese coinvolgenti e intriganti come quelle che ci sono già state svelate nelle scorse edizioni. Titolo che recita, come da invito diramato ieri, “Innuendo, la SociEtà eccitata”, impreziosito da un disegno di Luigi Ontani, cui si deve anche il carattere grafico del titolo stesso e la particolarità di quella E maiuscola della parola “società”, che lega ancora di più l’”età”, che ne fa parte, al successivo aggettivo “eccitata”. Sorpresa, eccitazione, allusione, insinuazione, sono gli ambiti vitali e anche “erotici” nei quali Sassoli sta preparandosi a portare gli ospiti che lo ascolteranno, verso confini che vadano addirittura oltre quelli dello storytelling, creando suggestioni narrative che creino nuovi paradigmi fabulatori e incantatori restando, però, anche saldamente ancorati alla coscienza e talvolta, purtroppo, alla “cognizione del dolore” di quello che ci succede intorno. Insomma, viene posta la domanda sulla funzione della comunicazione (anche quella pubblicitaria) in un contesto relazionale nel quale la pervasività dei media e la globalità di stimoli visivi e messaggi rischia di rendere la “società” in tutte le sue “età” appunto “eccitata” e perciò non sempre in grado di riconoscere il diverso peso e la gravità di quello che ci succede intorno. “Innuendo” è il titolo di una delle più note canzoni e di uno dei più noti album dei Queen ed è un inno alla libertà registrato nel 1991, l’ultimo con Freddie Mercury ancora vivo. Il relativo video, lungo 6 minuti e mezzo come il brano, è di un’attualità sconcertante, con immagini di guerra (quella del Golfo, ma poco importa), eserciti in parata, incidenti aerei e musulmani in preghiera mescolate ad altre puramente oniriche e artistiche. “La società eccitata” è il titolo del saggio di  Christoph Turcke (mentre il sottotitolo è: “Filosofia della sensazione”), intesa come estrema propaggine della “società dello spettacolo” di cui parlavano Guy Debord e i situazionisti, che ha trasformato il sensazionale in regime di vita, oltre che in industria. “La sovraesposizione agli stimoli - producendo assuefazione a ciò che impressiona, magnetizza e sconvolge - ha inciso profondamente sull’assetto antropologico, e la lingua ha registrato lo smottamento sociale - sostiene il filosofo tedesco nel suo testo del 2012 -: la sensazione, da fenomeno percettivo, si è intensificata, ed è ormai sinonimo di shock, emozione al limite del tollerabile”. La sua tesi è che il capitalismo è un’organizzazione sociale incardinata su due elementi tra loro contradditori. Da una parte, usa l’industria culturale e l’intrattenimento per costruire un consenso passivo allo status quo; contemporaneamente, deve garantire la propria riproduzione allargata attraverso la produzione di continui shock emotivi che “naturalizzano” il sistema stesso. Di fronte allo spaesamento e all’insicurezza che ne derivano, infatti, si reagisce attraverso un’”eccitazione” fisica in cui le immagini trionfano sulla parola scritta. La riflessione cui ci stimolerà Sassoli è quindi quella del ruolo che svolgono le “istituzioni” culturali e, in particolare, la comunicazione pubblicitaria.

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Upa

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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