Autore: Redazione
15/02/2016

Influencer marketing, ai brand piace sempre di più

YouTube, Instagram e Snapchat sono diventati canali molto popolari sui quali applicare questa strategia commerciale e stanno aumentando, in quantità qualità, anche i tool che ne facilitano la gestione

Influencer marketing, ai brand piace sempre di più

L’influencer marketing sta rapidamente aumentando la sua popolarità tra i brand che operano in rete e anche lato clienti si sta facendo sempre più forte l’interesse verso tale fenomeno. YouTube, Instagram e Snapchat sono diventati canali molto popolari sui quali applicare questa strategia commerciale e stanno aumentando, in quantità e qualità, anche i tool che ne facilitano la gestione, come ha fatto sapere anche il nuovo report targato eMarketer, “Influencer Marketing for US Brands: The Platforms to Watch, and best Way sto Work with Creators”.

Influencer marketing, le funzionalità

Appurata l’importanza dell’influencer marketing soprattutto per quanto riguarda i brand, questi ultimi se ne servono per diversi motivi. La maggior parte di questi, infatti, circa il 67%, lo usa per fare promozione dei propri contenuti, mentre il 59% lo fa per lanciare un prodotto sul mercato. Alla stessa percentuale, 59%, l’influencer marketing è ritenuto utile per la content creation. Seguono a distanza altre funzionalità, come event management (45%), corporate communications (32%) e seo (23%), mentre chiude la classifica la gestione degli eventi di crisi al 14%.

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Secondo quanto riporta Altimeter Group nello studio “State of Social Business”, il 35% dei social media manager intervistati nel Q2 2015 considera il proprio uso delle pratiche di influencer marketing abbastanza maturo, a differenza di un 14% il quale invece non ha nessuna intenzione di inserirle nella propria social media strategy.

Un’inversione di tendenza

Fino a poco tempo fa lavorare con influencer richiedeva molto tempo e impegno perché i brand dovevano trovare le singole persone, in linea con la propria filosofia e i propri valori, mettersi d’accordo sul progetto e infine riservare budget importanti per la gestione della comunicazione. Oggi invece sembra proprio esserci stata una netta inversione di marcia: sono nate moltissime talent agency e servizi di matchmaking che facilitano l’incontro tra brand e influencer, alcune indipendenti, altre parte di grandi company, come Maker Studios acquisita da The Walt Disney nel marzo 2014. Nonostante non ci siano stime precise sull’indotto generato, ci sono molti segnali che vanno nella direzione di una maggiore spesa in questo business. A dimostrarlo c’è un altro studio, targato Augure, che ha pubblicato dati importanti: negli Usa oltre un marketer su due (61%) ha già in programma di espandere il budget per l’influencer marketing rispetto a quanto riservatogli l’anno passato. La percentuale è molto più alta di quella europea che invece si ferma al 20%.